Virus: nella Rsa di Riva morta una donna di 84 anni

di Paolo Liserre

Anche Riva del Garda entra purtroppo nella casella dei decessi per effetto del Coronavirus (anche se il dato non è stato conteggiato dalla Provincia). A poco più di una settimana dal trasferimento dalla Casa di cura «Regina» di Arco, nella giornata di ieri è deceduta la signora di 84 anni residente a Riva del Garda risultata di fatto la prima paziente della struttura di via Ardaro colpita dal virus. La conferma ufficiale è arrivata nella serata di ieri dai vertici dell’Rsa rivana, dal presidente Lucio Matteotti e dal direttore generale Davide Preti. La donna presentava patologie pregresse e dopo un periodo di ricovero nelle settimane scorse presso l’ospedale di Arco, era stata dimessa e trasferita per un periodo di riabilitazione al «Regina».

Da qui il 9 marzo scorso, su direttiva dell’Uvm (l’unità di valutazione multidisciplinare dell’Azienda sanitaria), l’accoglimento e il trasferimento presso la Casa di Riposo di Riva del Garda.
Nel momento in cui è stata conclamata la positività da Coronavirus, l’anziana signora è stata immediatamente messa in isolamento, in una stanza doppia però: il tampone effettuato sulla compagna di stanza ha comunque dato esito negativo. Nella giornata di martedì sono stati effettuati 25 tamponi su altrettanti componenti del personale infermieristico e sono stati riscontrati (come già riferito sulla nostra edizione di ieri, ndr.) due casi positivi, una infermiera e un’operatrice sanitaria, immediatamente messe in quarantena assieme ai loro famigliari.

I tamponi sono proseguiti anche ieri, soprattutto sul personale entrato a contatto con la povera vittima e in servizio al piano dove si trova la sua stanza.
«C’è preoccupazione da parte dei famigliari di tutti gli ospiti - ammette il presidente della Casa di Riposo Città di Riva Lucio Matteotti - Molti sono spaventati ma posso garantire che stiamo facendo i salti mortali per tenere al sicuro i nostri ospiti e preservare la struttura.
I dispositivi di sicurezza? Un po’ ci stanno arrivando, un po’ ce le stiamo procurando noi autonomamente, sia dall’Italia che dalla Cina stessa».

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