Morto Germano Alberti grande uomo, grande artista Riva del Garda lo piange

di Claudio Chiarani

Sereno, col conforto dei suoi cari, la moglie NIna “Alberti” Gaupties accanto a lui fino all’ultimo respiro, i figli Giorgio e Dimitri che da giorni, purtroppo, sapevano che papà non stava bene, il maestro Germano Alberti ha lasciato questa terra. Ha lasciato la sua Riva del Garda, ha lasciato i suoi cari, i suoi amici, i suoi quadri, le se opere a testimonianza di una vita spesa per l’arte, la famiglia, le amicizie. Germano Alberti, figlio dell’altrettanto illustre “Tonin” Alberti scomparso anni fa, se n’è andato per una serie di complicazioni dovute all’età verso le quattro di ieri pomeriggio.

Germano Alberti era un pittore, uno scultore, un filosofo di vita, un’artista a tutto tondo. Sua l’opera del Cristo Silente che veglia i subacquei al porto San Nicolò, suoi i quadri che ritraggono i paesaggi rivani ma, soprattutto i suoi amati fiori. Colori di una tavolozza come lo è stata la sua vita, maestro di sci fin che ha potuto in quel di Madonna di Campiglio che proprio ieri ha accolto il Giro d’Italia e che oggi, certamente, leggendo della sua scomparsa rimarranno basiti.

Germano Alberti era nato nel novembre del 1933 e da allora la sua vita è stata dedicata all’arte e alla famiglia, ma anche al divertimento, in particolare allo sci di cui era maestro insuperabile. Ha forgiato tantissimi allievi, ha dato la sua arte a ognuno che gliela chiedeva, suo allievo che certamente oggi piangerà tra i tanti quel Fabrizio «Bicio» Nicotera che da lui ha appreso l’arte di dipingere con l’acquerello e che in ogni occasione non mancava mai di ricordare come Germano Alberti gli avesse trasmesso la passione per dipingere.

Riva piange la scomparsa di un uomo buono, e non è retorica perché Germano Alberti lo era davvero. Aveva sempre una battuta per chiunque, un gesto col sorriso sulle labbra dietro la sua barba canuta che incorniciava un viso sempre solare.

Germano Alberti lo si vedeva poco nella boutique della moglie e nella quale il figlio Dimitri oggi professionalmente porta avanti quanto iniziato dalla mamma, modella di origini ucraine innamoratasi di questo italiano dai modi gentili tanti anni fa, più spesso nella sua di boutique in via Fiume dove esponeva e vendeva la sua arte.

Solo a chi l’apprezzava, però, perché il Maestro non aveva certo bisogno di vendere quadri, la sua era l’arte del pittore genuino, quello che dipinge per passione e che nei quadri trasmette la sua anima. Riva del Garda, il mondo dell’arte da oggi sono più poveri, non c’è dubbio.

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