Frana sulla Gardesana Il sopralluogo di Fugatti

La Gardesana Orientale tra Tempesta e Malcesine resterà chiusa per un mese. Verranno attivate corse sostitutive con traghetti privati per garantire i collegamenti dei lavoratori pendolari

Si è svolto questa mattina un sopralluogo del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e del capo della Protezione civile Raffaele De Col nel trattato della Gardesana dove ieri si è sfiorata la tragedia. La Gardesana Orientale tra Tempesta e Malcesine resterà chiusa per un mese. Verranno attivate corse sostitutive con traghetti privati per garantire i collegamenti dei lavoratori pendolari

Una massa rocciosa seconda solo alla terribile frana del 3 febbraio 1999, ventidue anni fa, quando dalla Rocchetta si staccò un fronte impressionante che investì in pieno l'Ape Piaggio sulla quale viaggiava il pensionato di Bolognano Gino Avancini. Tra i 400 e i 500 metri cubi di roccia e vegetazione scivolati ieri poco prima delle 18.30 dal fronte montuoso del Baldo e che hanno investito la Gardesana Orientale, una cinquantina di metri a sud del cartello che indica la fine della località di Tempesta in direzione di Malcesine, sempre comunque nel territorio di competenza del comune di Nago Torbole. 

Un fronte di un'ottantina di metri che ha formato una "collina" di detriti di roccia, alberi e arbusti alta fino a 10 metri. Ma per fortuna, dalle prime verifiche effettuate anche con l'ausilio delle unità cinofile e dai controlli in acqua, seppur solo in superficie, con la pilotina dei Vigili del Fuoco di Riva, almeno questa volta non è rimasto sotto nessuno, vuoi anche perchè le restrizioni sui movimenti da zona rossa hanno limitato al massimo gli spostamenti. 

 

Decine i soccorritori arrivati sul posto poco dopo l'evento, compreso il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi che ha seguito tutte le operazioni per verificare l'eventuale presenza di auto e persone sotto la massa rocciosa. Il pezzo di montagna crollato ha investito e distrutto il guard rail in roccia che delimita la sede stradale e parte della frana è finita nel lago: il timore che qualche mezzo transitato in quei terribili istanti possa essere finito nel lago (ipotesi improbabile ma fino a ieri sera non ancora scartata) ha consigliato di perlustrare anche lo specchio d'acqua sottostante e oggi potrebbe entrare in funzione il Rov, lo speciale robot da profondità in dotazione ai vigili del fuoco permanenti di Trento. I cani da ricerca hanno perlustrato tutta la parte sovrastante del fronte di frana senza, per fortuna, segnalare presenza umana. Sul posto anche i geologi e i tecnici del Servizio Strade della Provincia: oggi è in programma un sopralluogo più approfondito alla luce del giorno ma ci vorrà tempo prima di disgaggiare la parte ancora pericolante e ripulire la Gardesana dai detriti.

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