Spazi per le vaccinazioni al Palafiere. Accordo tra Rfc e Azienda sanitaria

RIVA DEL GARDA - «Riva del Garda Fierecongressi spa» ha messo a disposizione dell'Azienda sanitaria provinciale parte dei propri spazi fieristici alla Baltera nel momento in cui le operazioni di vaccinazione anti Covid 19 diventeranno più massicce e su vasta scala. In Trentino si tratta della seconda realtà che offre questa opportunità: oltre a Rfc infatti anche il gruppo NH Hotels si è reso disponibile a fornire spazi adeguati in caso di necessità, nella fattispecie presso la propria struttura ricettiva alle Albere.

«L'intesa è stata siglata su scala nazionale - fa sapere Alessandra Albarelli, che oltre a essere direttrice generale di Riva FiereCongressi è anche presidente di Federcongressi Italia - e poi calata sui vari territori. Sono un centinaio le sedi in tutto il Paese, comprese società fieristiche di primissimo livello come quella di Milano e di Rimini». Per adesso non c'è comunque ancora una conferma ufficiale da parte dell'Azienda sanitaria rispetto al fatto che le vaccinazioni si effettueranno anche al Palafiere di Riva e questo perché a Trento attendono di avere tempi certi e soprattutto numeri certi sulla fornitura dei vari vaccini. «Noi abbiamo messo a disposizione, gratis, il padiglione C - prosegue la direttrice Albarelli - È possibile arrivare in macchina, ci sono entrate e uscite separate, cabine, servizi igienici, crediamo quindi tutto il necessario per fornire un servizio di questo tipo».

Non resta quindi che attendere che i vari vaccini arrivino per accelerare la campagna vaccinale e anche Riva Fiere vuole fare la sua parte. Perché, almeno in teoria, dal vaccino dipende il ritorno alla normalità. E dal ritorno alla normalità dipende il futuro di fiere e congressi. Il 2020 è stato un anno di lacrime e sangue per tutto il settore, figuriamoci se la realtà di Riva poteva fare eccezione. «Il precedente governo ci aveva detto di dimenticare di fatto tutto il primo semestre 2021 - osserva Alessandra Albarelli - Speriamo che il nuovo esecutivo comprenda la situazione e individui una strada percorribile per consentirci di tornare ad operare. Credo e crediamo che un evento come Riva Expo Schuh si possa fare con un adeguato protocollo e stiamo facendo tutto il possibile per salvare l'appuntamento di giugno. Comunque in estate Expo Schuh si farà, se non sarà giugno sarà agosto o settembre ma si farà, in presenza».

Nel 2020 il lockdown prima e le successive limitazioni (senza dimenticare il mini-lockdown di dicembre) hanno falcidiato il bilancio e costretto a ricorrere alla cassa integrazione. «In questi ultimi mesi siamo riusciti a non ricorrervi - osserva Albarelli - anche perché gran parte del personale dedicato a quegli aspetti di un evento in presenza si è "convertito" ad altre mansioni, a funzioni di telemarketing, essenziali per il futuro». La crisi è acuita, su scala nazionale, dalle mancata erogazioni dei ristori promessi: prima della crisi il governo Conte-bis non ha approvato l'apposito decreto che doveva sbloccare 350 milioni di euro e altri 450 milioni solo per il comparto fiere sono anch'essi congelati da mesi. «Ci sono tesoretti che però non arrivano - osserva malincolanica la presidente di Federcongressi - E il settore soffre». Non va meglio alle latitudini prettamente trentine: Riva Fiere paga un milione e 300 mila euro annui di canoni di locazione, la promessa della giunta Fugatti era di tagliarli considerevolmente in considerazione della crisi. Ad oggi, febbraio 2021, a quasi un anno dal lockdown, ancora non si è visto niente e in chiusura di bilanci la voce rischia di pesare come un macigno.

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