Addio Franz Ferdinand e Subsonica Annullato il festival We Are Next

Salta il festival «We Are Next». L'amministrazione Valduga ha deciso, nel corso della giunta di martedì, di annullare la programmazione dell'evento, che si sarebbe dovuto tenere dal 4 al 6 settembre prossimi tra piazzale Leoni e l'ex Manifattura, e che avrebbe visto la partecipazione di artisti dal calibro internazionale come i Franz Ferdinand, Dave Clarke, Groove Armada e gli italiani Subsonica. Poco più di 800 i biglietti venduti finora in prevendita.

Le motivazioni dietro l'annullamento del festival sono di carattere, spiega il sindaco Valduga, sia economico che organizzativo. «Il Comune non può assummersi il rischio d'impresa legato ad un evento simile, dove se tutto va bene ci guadagnano i privati (la VivoConcerti, gruppo Warner Music, ndr ) e se tutto va male i debiti li copre il Comune. Oltretutto il costo totale stimato per le casse pubbliche, 202mila euro, è francamente eccessivo per tre giorni di concerti». Troppi soldi da un lato, nessuna organizzazione dall'altro. «Non ci è stato lasciato nulla di programmato, né sul piano puramente logistico né sulla sicurezza - scandisce Valduga, fortemente irritato per la fuga di notizie - né è stato lasciato un solo euro a bilancio. Tra meno di due mesi dovremmo essere pronti ad ospitare un evento da diverse migliaia di persone e ad oggi l'organizzazione (in mano alla Double House di Cristian Longo, al quale il Comune ha versato il 22 maggio scorso ottomila euro per la «promozione e prima diffusione dell'evento», ndr ) è ferma a zero. Peraltro le date individuate sono in concomitanza con Oriente Occidente e pochi giorni prima del palio della Quercia».

La decisione della giunta è sicuramente destinata ad avere strascichi polemici. Già nella serata di ieri, a seguito delle prime indiscrezioni, il tam tam sulla rete aveva fatto rimbalzare la notizia: il «We Are Next» non si fa. E le prime reazioni, a caldo, non erano certo tenere con l'amminstrazione. Per parte sua Valduga si dice tranquillo. Perché non ci sarebbe nessun contratto vincolante che lega Rovereto ad ospitare - e tanto meno a finanziare - il festival che Miorandi aveva tanto voluto. Tanto, commenta Valduga, da impegnarsi personalmente con la VivoConcerti. Che ora, caso mai volesse rifarsi degli eventuali danni economici che la naufragata avventura roveretana potesse averle causato - sempre che ci sia un giudice che gli dia ragione - dovrebbe rivolgersi solo al Miorandi cittadino. 

«Il festival We Are Next - sottolinea il sindaco - è stato annunciato il 30 di aprile con una conferenza stampa che seguiva di una settimana una lettera di intenti tra Miorandi e la VivoConcerti datata 23 aprile. Qui Miorandi si diceva disponibile a ripianare il disavanzo tra entrate e perdite dell'evento. Perdite che peraltro già negli accordi preliminari erano stimate in circa 100mila euro. Il tutto a patto che si presentasse in conferenza stampa il tutto entro il 30 aprile. Come è appunto avvenuto». Ma sarebbe stata, spiega Valduga, la «disorganizzazione totale» riscontrata negli incontri con Cristian - Chicco - Longo a dare il senso dell'impraticabilità della cosa. «Niente sponsor, niente piano d'accoglienza, solo la promessa di mirabolanti entrate per il Comune dal concerto del primo giorno, quello del rapper Marracash, mentre i proventi dei concerti dei giorni successivi sarebbero stati a vantaggio economico della sola VivoConcerti. Peccato che la stessa organizzazione abbia smentito le prospettive di ricavo decantate da Longo».

«Abbiamo comunque cercato di salvar capre e cavoli - conclude Valduga -. Abbiamo pensato di spostare tutto all'interno del Quercia, ma avrebbe voluto dire affossare il palio. Abbiamo pensato di limitare il festival ad un solo giorno, ma i costi restavano proibitivi. Abbiamo proposto, e in effetti ipoteticamente è ancora fattibile, di rinviare tutto al 2016. Ma il festival così come lo ha presentato Miorandi non si farà».

 

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