Caccia alla zanzara tigre, multa a chi non collabora

La caccia alla zanzara tigre è diventata a tutti gli effetti un «safari» collettivo. Ogni cittadino, infatti, è chiamato ad ruolo attivo evitando ristagni d’acqua e, laddove ci sono, dotandosi dell’apposito kit con le pastiglie che uccidono le uova. L’ordinanza firmata dal sindaco Francesco Valduga è una sorta di chiamata alle armi. Perché si deve combattere il nemico comune, l’insetto striato che provoca fastidi e disagi, per il bene comune. E attenzione: chi sgarra paga. Se fino ad ora l’abbraccio pubblico-privato è stato consigliato dalle istituzioni - con inviti cortesi alla popolazione a mettere in atto le buone pratiche anti-zanzara - adesso fioccano le multe. Chi non combatte la guerra collettiva, dunque, dovrà mettere mano al portafoglio perché l’appello è, precisano in Comune, sanitario. I «disertori» saranno puniti con una multa da 25 a 250 euro, se si tratta di un privato cittadino, e da 50 a 500 euro se a «oziare» è ente o un’azienda. La presenza della zanzara, d’altro canto, è aumentata a dismisura a causa dei ristagni di acqua sui terreni privati e il solo ente pubblico non è sufficiente ad evitare l’espandersi dell’infestazione. Di qui l’ordine di combattare tutti insieme il fastidioso insetto.

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