Addio a Paolo Tomasoni vera anima della parrocchia di Santa Caterina

Paolo Tomasoni, 79 anni, è mancato lo scorso 6 giugno al rientro da una felice gita in montagna con la famiglia nei pressi del rifugio Campei, sul Monte Baldo. Sono purtroppo stati inutili i soccorsi sopraggiunti sul luogo e i tentativi di aiuto da parte dei familiari presenti.

Paolo era nato a Santa Margherita di Ala il 17 dicembre 1940 e risiedeva da molti anni con la moglie Nerina a Rovereto, dove era molto conosciuto e unito alla comunità anche grazie al suo ruolo di responsabile del coro della parrocchia di Santa Caterina ed alla partecipazione alla vita della città come consigliere della circoscrizione Nord. Aveva iniziato la sua carriera come professore di lettere all’istituto Fontana di via Teatro per poi entrare in organico nella Provincia dove si era occupato di polizia amministrativa e artigianato (fu uno degli organizzatori dell’importante «Fiera dell’Artigianato»), concludendo dedicandosi alla costituzione e alla nascita dell’Anagrafe tributaria trentina. Il suo senso delle Istituzioni e l’amore per la «cosa pubblica» lo hanno contraddistinto durante la sua vita lavorativa, che ha sempre affrontato con dedizione e impegno.
Dopo la pensione si è dedicato alla sue grandi passioni: la famiglia (e in particolare ai suoi figli Riccardo e Andrea e ai suoi adorati nipotini Alessandro, Camilla e Pietro), la musica (come responsabile del coro delle parrocchie di San Rocco prima e di Santa Caterina poi, dove si era peraltro sposato con la moglie Nerina nel 1970), e la montagna (era un gran conoscitore e cercatore di funghi e piante selvatiche).

Ha lasciato i suoi cari durante una allegra giornata trascorsa tra le meravigliose fioriture spontanee delle nostre montagne e l’avvistamento di qualche simpatica marmotta, dopo le risate e gli scherzi con i nipotini e il grande amore che sapeva dare sempre a tutti, grazie alla sua rara capacità di mettere sempre il cuore davanti a ogni ostacolo, sapendosi donare ogni giorno con spontaneità e generosità, senza riserve. E questo di lui resterà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto, con la gratitudine e il rispetto che si porta a chi sa essere sé stesso e conosce la strada dentro di sé per amare incondizionatamente.

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