Addio Lucia Fogolari una vita spesa per i diritti dei disabili

Oggi nella pianificazione urbanistica e nella progettazione di edifici pubblici e privati l’attenzione all’accessibilità per le persone disabili è un dato assodato. Ma è una conquista recente. Una conquista di civiltà frutto delle battaglie nel passato di persone come Lucia Fogolari, scomparsa venerdì scorso. Aveva 80 anni.

«È stata una donna che ha combattuto con una forza costante - la ricorda la nipote Stefania Fogolari -. Una testa brillante, che ha sempre lottato per cambiare e migliorare la società, soprattutto per quello che era l’ambiente di Rovereto, dove è nata e ha sempre vissuto». Costretta in carrozzina, Lucia Fogolari ha sempre alternato l’impegno lavorativo (era impiegata all’ex Manifattura Tabacchi) alla lotta civile per lo sbarrieramento delle strade di Rovereto. Memorabili le sue campagne di sensibilizzazione, nell’ambito delle quali convinse l’allora sindaco Roberto Maffei ad accompagnarla per un giro in città in carrozzina. Un momento illuminante per l’allora prima cittadino, che da quell’esperienza portò a Palazzo Pretorio una rinnovata attenzione per il tema. Attenzione che i suoi successori hanno mantenuto.

«Una vita tra stampelle e carrozzina - ricorda l’amico Mario Cossali - senza cedere mai alla rassegnazione dell’impotenza, tra una battaglia e l’altra per affermare la sua dignità e quella di tutti i disabili. Era una persona colta, informata, ma a stento tratteneva la sua rabbia, perché si sentiva inascoltata o al massimo ascoltata con sufficienza. Meditiamo sulla vita di Lucia».

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