Per Airbnb Rovereto è la numero uno «È la città più accogliente d'Italia»

di Matthias Pfaender

Rovereto è la città più accogliente d'Italia per gli utenti di Airbnb, il colosso internazionale degli affitti brevi. La notizia, sotto molti aspetti sorprendente, è stata data dallo stesso ufficio stampa della società statunitense (prossima allo sbarco in borsa a New York) che ha diffuso l'annuale "Hospitality Index" sulla base delle recensioni rilasciate dagli affittuari italiani e stranieri che tra settembre 2019 ed agosto 2020 hanno soggiornato in Italia prenotando sul portale il proprio alloggio.

Una mole impressionante di dati (140 milioni di recensioni in tutto) dalla cui analisi risulta che Rovereto è la prima piazza nella classifica del gradimento, essendo quella che ha raccolto più recensioni a "5 stelle" (il massimo) sul numero totale delle recensioni. Non solo. Airbnb ha stilato due classifiche: una ha preso in esame le mete che hanno ricevuto almeno 200 recensioni, l'altra quelle con almeno 400 recensioni. Rovereto è risultata primeggiare in questa seconda categoria. Non solo qualità: Rovereto se la gioca anche sul fronte della quantità.

Ma qual è il peso in termini assoluti della presenza di Airbnb sul mercato turistico cittadino? E ancora: quanti sono i roveretani che hanno messo sul mercato un alloggio vuoto? Il dato non è noto, ma si possono azzardare stime indirette.

Ad oggi, se si cerca una sistemazione per la settimana dal 9 al 15 novembre prossimi, il portale propone circa 300 alloggi disponibili. Va considerato che Airbnb considera "Rovereto" anche Mori, i Comuni della Destra Adige e addirittura una decina di sistemazioni dalle parti di Nago e Torbole. E oltretutto nell'elenco delle case disponibili risultano anche diversi Bed&breakfast "ufficiali". Ma, pur fatta la tara, il numero di appartamenti privati messi sul mercato è notevole. E le prospettive sono di una ulteriore crescita.

Le storie di famiglie intere che, provenendo dalle metropoli del Nord e Centro Italia, si innamorano del Trentino e decidono di trasformare una vacanza in una permanenza stabile, sono solo il caso più estremo e visibile di una dinamica molto più allargata e già in essere: con l'esplosione del telelavoro, formula destinata a diventare sempre meno transitoria e sempre più permanente, molte persone stanno infatti valutando un trasferimento vero e proprio verso aree caratterizzate da una migliore qualità di vita.

Preso atto che per lavorare basta una connessione internet stabile, perché non farlo da un camera che si affaccia sui vigneti della destra Adige invece che sui palazzoni della periferia milanese? «L'analisi delle recensioni lasciate mostra come a registrare i dati più alti sono piccole località - spiega Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia -.

I nostri dati sullo smart working ci dicono che fra chi sta considerando per i prossimi mesi di soggiornare e lavorare da remoto per un periodo di tempo, una persona su tre cerca una sistemazione raggiungibile in giornata. La disponibilità diffusa su Airbnb di soluzioni fuori porta in borghi, villaggi o piccoli centri è una garanzia preziosa per chi, in questo momento difficile, sta prendendo in considerazione nuovi modelli di abitare».

Dovranno essere ora istituzioni e categorie economiche a prendere atto che il mercato turistico cittadino è ben più esteso dei canonici dati su presenze e pernottamenti tra ristoranti, hotel e similari. E che la pianificazione economica non può più basarsi sulla discussione se Rovereto sia o meno "turistica", nonostante la clamorosa definizione di ambito "non turistico" affibbiata da Failoni all'epoca della discussione sulla legge delle aperture domenicali dei negozi. Rovereto è turistica. Anche se in tanti non se ne sono ancora accorti.

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