Ok dell'Opera Universitaria a Rovereto nuovo studentato da 200 posti. Ma non si sa dove farlo

Approvato oggi il programma pluriennale di attività 2021-2123 di Opera universitaria di Trento.
«La crisi sanitaria - afferma la presidente Maria Laura Frigotto - ha fatto emergere nuove esigenze, che abbiamo cercato di gestire al meglio nella fase emergenziale, avendo a cuore in via prioritaria la sicurezza dei nostri utenti. Pensiamo ad esempio alla riorganizzazione degli alloggi con la conversione delle camere doppie in singole, le maggiori esigenze di sanificazione degli spazi infine la app Opera4U o il servizio take away nei ristoranti universitari. Con questa manovra vogliamo adesso capitalizzare e potenziare questi interventi, per permettere ad Opera Universitaria di fare un passo in avanti nella qualità dei nostri servizi e nell’innovazione». «Per tali ragioni - aggiunge Frigotto - risulta quindi importante acquisire nuove risorse così come previsto dalla Provincia autonoma di Trento nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, collegato al Next Generation EU, dove è stato richiesto apposito finanziamento per Trento e Rovereto, rispettivamente per il completamento di San Bartolameo e per la realizzazione di un nuovo polo residenziale a Rovereto per circa 200 posti».

L’opera era già contenuta nel protocollo d’intesa firmato tra Comune e Provincia. Dove? Le intenzioni, fino a un paio d’anni fa, erano di ristrutturare palazzo Fedrigotti.

Sulla «location», però, oggi siamo ancora in alto mare. Come ha spiegato la assessora roveretana Giulia Robol: «Si discute ancora.
Sarebbe bello sapere a che punto siamo anche per definire il luogo e il progetto. L’accordo è stato sancito ma non siamo ancora a un punto di caduta definitivo. L’interesse da parte nostra, come Comune, c’è e anche quello dell’università».
Le ipotesi, iniziali, erano di uno studentato a Borgo Sacco e poi se ne sono aggiunte altre ma tutte mostravano criticità.

«Sono state fatte alcune riflessioni su casa Frisinghelli, poi scartata; sulla casa dei Rosminiani, sull’ex birreria dietro le Negrelli ma è privata.
L’ipotesi migliore, quella su cui c’è più possibilità, è l’ex Ariston che in parte è già demolita. È un’area enorme, mai pensata sotto il profilo progettuale. Comunque è già nel Prg ed è di proprietà pubblica. Sarebbe interessante riprendere questo discorso con la Provincia: lì non ci sta solo lo studentato ma anche altre attività. Se si mette lì l’attenzione è ottimo per la città ma va fatto con la dovuta prudenza. Ma adesso, anche con calma, si può iniziare a pianificare».

 

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