Il Mart anticipa tutti: lunedì si riapre

di Barbara Goio

Conferenza stampa e inaugurazione della riapertura, oggi al Mart di Rovereto, con il presidente del museo, Vittorio Sgarbi, il numero uno della Provincia, Maurizio Fugatti e l'assessore alla cultura, Mirko Bisesti.

Il nuovo dpcm consente, infatti, di riaprire i musei in zona gialla, come ha spiegato anche stasera in conferenza stampa covid il presidente Fugatti, sottolineando l'importanza di questa riapertura, che scatterà lunedì (permane infatti il divieto nei week-end).

Sgarbi rilancia così la possibilità di ospitare al Mart uno dei quadri più belli del mondo, la "Maddalena in estasi" del Caravaggio.

«Entro una settimana - conferma il celebre critico d'arte - arriverà da Londra».

È questa la carta del rilancio per assorbire la delusione di non aver potuto godere appieno del "Seppellimento di Santa Lucia", sempre del Merisi. «Mi sembrava triste - ammette Sgarbi - non poter fare a Rovereto questo regalo». E di un evento davvero notevole si tratta: uno dei tre quadri che accompagnarono Caravaggio nell'ultimo suo viaggio per mare nel 1610, è stata riscoperta pochi anni fa in una collezione privata inglese, e la sua esposizione al Mart sarà la sua prima al mondo. Finora il proprietario aveva deciso di mostrare la Maddalena solo agli esperti d'arte.

Il prossimo appuntamento per i visitatori è dunque per lunedì, quando le porte del Mart si apriranno per visitare la mostra "Giovanni Boldrini. Il Piacere", oltre 170 opere di grande maestria e "Caravaggio il contemporaneo", con la copia perfetta del "Seppellimento", in attesa della commovente "Maddalena in estasi" per il cui arrivo è prevista «una giornata di festa».

«Di questo capolavoro - ha detto - esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l'originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata. Il Mart  è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come 'servizi essenziali».

La Maddalena andrà ad arricchire l'esposizione "Caravaggio. Il Contemporaneo", prorogata fino al 5 aprile, data di chiusura anche della mostra di Boldini.

«Il segnale è importante - dice la direttrice della Fondazione Museo Civico Alessandra Cattoi - e noi osserveremo di buon grado le normative del Governo. Ci eravamo preparati per tempo e quindi siamo pronti a rimetterci in gioco». Nonostante l'inevitabile ottimismo, è difficile ignorare una situazione che di allegro ha ben poco, visto che una prima limitazione riguarda il divieto di aprire il fine settimana. «Senza le visite delle scuole, senza nessuno che venga dalle regioni limitrofe, senza i visitatori abituali che durante i giorni feriali lavorano - riprende Cattoi - siamo consapevoli che riapriremo per un ristrettissimo numero di persone».
Tolte le diverse categorie che per forza di cosa sono impossibilitate a visitare i musei, in effetti, resterebbero solo i disoccupati e i pensionati, proprio quegli anziani che il governatore della Provincia Maurizio Fugatti ha più volte richiamato all'ordine, dicendo loro che non possono pretendere i vaccini se non se ne restano chiusi a casa propria.

«Le spese per tenere un museo aperto - spiega la direttrice della Fondazione Museo Civico - sono importanti, e vanno da quelle per il riscaldamento, alla pulizia, al personale, a quelle per il controllo degli stabili e del contenuto: non si tratta di cifre di poco conto. Certo, l'apertura resta comunque un messaggio positivo». Poiché lunedì è considerato giorno di chiusura, le diverse sedi del Museo Civico saranno visitabili da martedì prossimo.

Al Museo della Guerra, il clima non è invece molto pacifico: «Le mostre non sono ammesse, i musei possono aprire solo dal lunedì al venerdì, siamo un'isola gialla circondata da regioni rosse o arancioni e quindi sono chiusi i collegamenti interregionali, le scuole non possono fare visite: in queste condizioni, con tutte queste contraddizioni, è difficile pensare ad un'apertura - spiega il presidente Alberto Miorandi - Senza considerare il problema dei dipendenti. Noi ci avvaliamo del personale delle cooperative, che giustamente è stato dislocato su altre attività: non è che basta una telefonata per poter richiamare i dipendenti». Riprende il presidente del Museo della Guerra: «E comunque serve un po' di coordinamento. Se si parla sempre di Sistema museale trentino, forse varrebbe la pena di chiarire cosa significa, in questo frangente la parola "sistema"».


Il museo comuncia che gli orari saranno dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 18 e il venerdì dalle 10 alle 21. Biglietti in vendita online

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