Tessilquattro pensa al rilancio con nuove produzioni e punta a raddoppiare gli addetti

di Nicola Guarnieri

ARCO - Tessilquattro prova a rilanciarsi con nuove produzioni e nuovi posti di lavoro. Il progetto, per ora, è in fase preliminare ma l'azienda di Giulio Bonazzi (nella foto) ha già presentato alla Provincia la richiesta delle autorizzazioni e si attende ora che l'iter si completi per poter iniziare la conversione parziale dello stabilimento e «aggredire» il mercato. Al momento si tratta di un programma, per altro molto definito, che attende il nullaosta pubblico e che, se autorizzato, vedrebbe la luce in tutto il suo potenziale nel giro di un lustro.

Lo stesso patron, d'altro canto, non commenta la scelta imprenditoriale anche perché la società è quotata in borsa e rischiare un'incriminazione per aver «turbato» il mondo azionario non è proprio il caso. Il dossier depositato a Trento, però, c'è ed è corposo. E fa leva proprio sul futuro occupazionale del sito industriale di via del Garda che dà lavoro a 47 persone e che, una volta realizzato il nuovo insediamento, potrebbero salire a 70 confermando innanzitutto la presenza dell'industria in città e addirittura dare fiato alla fame di salario.

Le intenzioni della fabbrica, per farla breve, sono di ridurre il reparto tintoria e lanciarne un nuovo per la produzione di tecnopolimeri di nylon, materiale impiegabile soprattutto in meccanica (per esempio al posto dei metalli, vista la resistenza) molto richiesto dal mercato. Un inserimento di un nuovo ramo di attività che, come detto, dovrebbe far crescere Tessilquattro e manodopera in un periodo in cui la maggior parte delle aziende naviga a vista soprattutto per colpa della pandemia.

Il procedimento, adesso, è in mano all'Appa che dovrà valutarne la sostenibilità ambientale prima di dare il via libera all'operazione.

Che partirà, in caso di «ok» da Trento, dalla riduzione del parco impianti per la tintura su filo con la dismissione delle macchine legate al processo di tintura su calza. Saranno quindi introdotte alcune linee per la produzione di compound di tecnopolimeri di nylon (sia con materiale vergine che con il recupero e la trasformazione di rifiuti non pericolosi) attivando il settore dell'«engineering plastics». Questa conversione parziale, come detto, servirà a coprire la contrazione mondiale del settore della tintoria che risente di flessioni che in qualche modo preoccupano.

Le linee attualmente attive sono sei su otto: tre per la tintura su calza «knit-de-knit» e tre per la tintura diretta sul filo. A pieno regime, operando su tre turni e dunque su ventiquattro ore, Tessilquattro lavora 11.965 tonnellate all'anno di filo tinto. Le intenzioni sono di dismettere le prime tre linee limitando la produzione a circa 4mila tonnellate ad ogni cambio di calendario.

Al loro posto arriveranno gli impianti per i tecnopolimeri che dovrebbero poter contare su cinque nuove linee che, in futuro, potrebbero garantire la produzione di quasi 38mila tonnellate anche se le previsioni si fermano a 24mila.

Anche i reflui di questo settore saranno poi trattati dalla vicina Aquaspace ma si prevede comunque di riuscire a recuperare i rifiuti e trasformarli in materia da trattare.Per quanto concerne l'impatto ambientale, stando al progetto presentato all'Appa non si prevedono impatti rilevanti tanto più che diminuiranno anche i camini rispetto a quelli attualmente attivi. Nessun problema, poi, per eventuali odori, questione assai cara alla zona della Sud della città. Non sono previsti, infine, nuovi scarichi idrici rispetto ad oggi. Dalla relazione preliminare, dunque, emerge la volontà di un cambio di rotta parziale della società di via del Garda.

E, soprattutto, si spera di far rientrare nelle attività anche il depuratore di Aquaspace. Che attualmente attende di conoscere il proprio destino visto che è finito nel mirino, e parzialmente sequestrato, per un'indagine della Dda sul traffico di rifiuti. Questa vicenda, però, segue un altro percorso e il prossimo 18 maggio si aprirà il processo.

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