Addio a Sandro, il mito del piano bar. Il dolore degli amici: “Un vero artista, un grande uomo”
Morto al Santa Chiara a 80 anni. È stato pianista, cantante e autore. I suoi pezzi più conosciuti suonati nei locali del lago di Garda in estate e delle Dolomiti in inverno. Aveva un calendario fisso di serate
TRENTO. «Parlare di presentimento è forse eccessivo. Ma per un attimo ha pensato al peggio e purtroppo è andata così... La conferma che Sandro non c'è più è arrivata un paio di ore dopo...». Sandro per gli amici è Alessandro Travaglia, 80 anni compiuti il 6 gennaio scorso, originario di Dro e residente a Rampignano di Pomarolo.
Pianista, cantante e autore di brani musicali è morto all'ospedale Santa Chiara di Trento dove si trovava ricoverato da alcuni giorni per problemi cardiologici. Trent'anni fa aveva subito un'operazione importante al cuore e anche nei giorni scorsi i sanitari i medici erano intervenuti in sala operatoria per "sistemare" qualche problema. Il decorso post operatorio, nel reparto di rianimazione, sembrava nella norma, ma il suo cuore si è fermato.
«Non me l'aspettavo anche perché l'ultima volta che ci siamo sentiti, saranno stati tre/quattro giorni fa, mi sembrava si fosse ripreso rispetto alla telefonata precedente. E questa mattina (ieri per chi legge ndr) l'ho chiamato di nuovo per sentire come fosse andata l'operazione, ma il cellulare squillava a vuoto. Poi ho composto il numero della moglie e il telefono sembrava spento: da lì ho capito che qualcosa non tornava...». Tino Vecli, anche lui storico musicista roveretano, ha gli occhi lucidi parlando del suo amico Sandro.
In città "il gatto e la volpe", come qualcuno così li aveva definiti, erano spesso assieme a passeggiare in centro storico con andamento lento tra riflessioni e commenti sui temi più disparati, a partire dalla musica ovviamente. Alessandro Travaglia, alto, capello lungo bianco, sempre elegante e gentile si faceva riconoscere dai suoi modi cortesi di approcciarsi. Ma nello stesso tempo il suo timbro di voce assumeva toni più imperiosi e duri del solito quando qualcosa non andava nel verso giusto sia nel suo mondo (quello della musica) che in ambito politico-amministrativo.
«Sandro era fatto così: sapeva entusiasmarsi per una canzone, un progetto o un'idea, salvo poi cadere nell'amarezza e nella rabbia per una delusione cocente. Io cercavo di smorzare quei toni un po' troppo sopra le righe per riportarlo con i piedi per terra... - ricorda Vecli - Con lui, comunque, c'era un buon rapporto, di stima reciproca, di collaborazione tanto che per lui ho scritto alcuni testi delle canzoni che proponeva nelle sue serate che animavano locali e piazze del lago in estate e delle più belle località di montagna d'inverno. Insomma, Sandro è stato un artista vero, un musicista preparato ed esigente anche con se stesso che ha prodotto qualche cd davvero straordinario...».
Prima di dedicarsi completamente all'attività di cantante e musicista (al piano e alle tastiere) Travaglia è stato operaio alla Grundig, titolare di una scuola guida e imprenditore nel settore dell'hi-fi con la Lem, società produttrice di amplificatori ed equalizzatori di alta gamma che Antonio Fedeli, sassofonista di livello, conserva ancora perfettamente funzionanti.
«Sono ancora sconcertato dalla notizia. Con Sandro ero legato non solo da rapporti "professionali" ma anche da una grande amicizia. Sandro era sempre alla ricerca della perfezione su tutto: dalla musica alla tecnologia. Da oltre vent'anni lavoravamo assieme con lui e la figlia Sabrina nel "Travaglia group" con una carica ed un entusiasmo che solo Sandro sapeva trasmettere. Avevamo già tutto il calendario delle serate per l'estate al lago, in particolare a Limone, ed ora con la figlia dovremo rivedere i programmi. Sandro sapeva fare tutto da solo all'occorrenza: fu uno dei primi ad avere la batteria e le tastiere elettroniche. Preparazione musicale, capacità d'analisi e di relazione con il pubblico, empatia ed eleganza sono state le cifre distintive di Sandro. Ci manca già, lui rimarrà sempre una persona speciale che ha fatto la storia della musica cittadina».