«Chiesa S. Pietro: una vergogna» La lettera aperta all'Adige da oltre 530 residenti

Egregio direttore, siamo un gruppo di persone che vivono nel centro della città di Trento. Noi firmatari siamo 532 persone che gravitano intorno alla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.

Intendiamo evidenziare con questo nostro intervento l’avvilente processo di degrado che si manifesta costantemente con numerose scritte oltraggiose.

Scritte che imbrattano monumenti, palazzi storici e luoghi di culto, ad opera di personaggi ben riconoscibili. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in particolare, è stata presa di mira in più occasioni e insudiciata in modo vergognoso (ed insieme ad essa la Chiesa di S. Anna, e la canonica).

Non corrisponde al vero la notizia fatta circolare in questi giorni che la Chiesa sia stata ripulita, sulla base dell’accordo tra Soprintendenza, Comune di Trento e Arcidiocesi. Il personale inviato si è limitato a cancellare solo la scritta sulla facciata (l’ultima in ordine di tempo) e non è intervenuto sulle ulteriori e numerose frasi oscene, che da mesi e mesi imbrattano tutte le pareti della chiesa di san Pietro, la facciata della chiesa di S. Anna e le pareti della canonica, in quanto non hanno ricevuto incarico in tal senso.

Ci rivolgiamo agli Enti firmatari dell’importante accordo affinché provvedano con rapidità a ovviare a questa dimenticanza.
Facciamo appello anche al Questore e alla Magistratura: l’oltraggio di beni monumentali, artistici e luoghi di culto costituisce un reato ben evidenziato nel Codice Penale.

Ci auguriamo iniziative che, oltre a punire i delinquenti che si divertono a rovinare la nostra città, puntino alla prevenzione. L’opera di convincimento da parte delle autorità verso gruppuscoli ben noti, unita alla messa in opera di telecamere, possono portare a risultati positivi già nel prossimo futuro.

I 532 firmatari della petizione

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