Topicida nel giardino per uccidere tre cani

di Nicola Maschio

Hanno cercato di uccidere non uno, ma ben tre cani, per la seconda volta.
Incredibile e macabra la storia che arriva da Villazzano, raccontata dalla signora Marina Schmidt, proprietaria di Kira (un Beagle di Green Hill), Diana e Penny (due meticci, entrambi adottati dopo essere stati abbandonati).

Nella mattinata di maetedì infatti, durante il consueto giro con gli animali nel terreno di sua proprietà, Marina ha visto quasi per caso un topicida, confezione trasparente contenente una pastiglia molto simile ad una caramella, di circa 5 centimetri di diametro. Prima il dubbio, poi la terribile conferma: ben 25 infatti i topicidi rinvenuti in un angolo del giardino, luogo in cui tra l’altro la telecamera della donna posta sul cancello d’entrata non riesce a riprendere. Un attacco mirato e studiato dunque, con l’intento di colpire e uccidere i cani di Marina. Kira, che già un anno fa era stata salvata per miracolo da un primo avvelenamento, ha purtroppo inghiottito nuovamente la sostanza nociva; presa immediatamente in cura dal veterinario, ora sembra stare bene anche se c’è il rischio che i sintomi si manifestino dopo qualche settimana. Motivo per il quale, spiega Marina, anche per gli altri due cani si è deciso di procedere con la medesima cura di Kira. «È bene che gli abitanti di Villazzano sappiano che c’è qualche pazzo che si diverte ad avvelenare i cani! - ha spiegato la donna. - Personalmente ho fatto tutte le denunce del caso, ho chiamato i Vigili che in appena quindici minuti sono arrivati e hanno fatto il sopralluogo. Inoltre ho portato le esche all’ufficio competente in via Lavisotto a Trento, dove verranno sottoposte alle analisi di rito. I miei cani non sono pericolosi, non disturbano, semplicemente alle volte abbaiano ma è la loro natura.

Pensare che esistano persone in grado di fare una cosa del genere è terribile, già lo scorso anno Kira è stata salvata per miracolo dopo quattro giorni di cure ed ora è successo questo».

Pochi dubbi dunque sul fatto che si sia trattato di un vero e proprio tentativo di uccisione mirata. I numerosi sacchetti infatti, tra l’altro inodori e ben nascosti dall’erba leggermente alta, hanno messo in serio pericolo la vita dei tre poveri animali. Rimane comunque da chiedersi per quale motivo sia stato compiuto un simile gesto dato che, prosegue Marina, i tre cani non creano disturbo al vicinato e nemmeno alle persone che transitano nella via davanti alla casa della donna.

«Qualcuno ha sicuramente voluto fare una cattiveria, ma queste non possono essere definite «persone» - ha concluso Marina. - Amo i miei cani come fossero miei figli, sono sempre molto attenta e per fortuna mi sono accorta delle esche, togliendone anche alcune dalla strada che probabilmente sono cadute a chi ha cercato di avvelenare i miei animali. Ora spero solo che le cure funzionino».

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