Covid e distanziamento Studenti indisciplinati il caos è fuori da scuola

di Daniele Benfanti

Un venerdì di pioggia in attesa della stretta sui trasporti. La mobilità degli studenti nel pre e post scuola era una potenziale spina nel fianco al contenimento della pandemia e le perplessità e preoccupazioni non sono state fugate ma, anzi, amplificate, nel corso del primo mese di scuola in presenza. La Provincia è preoccupata soprattutto dal tasso di contagi che tra gli studenti delle superiori è triplo rispetto a quello fatto registrare dagli alunni della primaria.

A una ricognizione sommaria in tarda mattinata e dopo le 13, orario di uscita degli studenti dagli istituti superiori cittadini, la situazione si è dimostrata critica soprattutto alla fermata urbana di piazza Fiera e al golfo di fermata delle linee extraurbane in via Giusti, di fronte al liceo Da Vinci. In più, tra gli under 18 si registra ancora una certa refrattarietà a indossare correttamente la mascherina (spesso portata sotto il naso e sotto il mento) e un'altrettanta eccessiva confidenza nel fumare una sigaretta in compagnia troppo ravvicinata, quindi senza protezioni.

Sulle linee extraurbane Trentino Trasporti è già corsa ai ripari nei giorni scorsi: corriere dirette Trento-Rovereto e viceversa, in supporto ai treni, via autostrada. E alcune corse supplementari di rinforzo nella tratta per Riva. La soglia di occupazione dei posti all'80% (compresi i posti in piedi) a molti era parsa troppo generosa. La nuova linea Maginot è rappresentata dal 65% sui pullman e dal 70% sui treni, con gli autobus urbani che aprono già anche le porte posteriori per favorire la salita alle fermate più congestionate.

Nodo critico quello di piazza Fiera. Alle 13.25 calca alla fermata (ombrelli e pioggia hanno complicato le cose) e nessun distanziamento all'atto di salire sugli autobus urbani della linea 3 e 10, nonostante il collegamento con la collina est (linea 10) prevedesse più corse ravvicinate. Superficialità e leggerezza, poi, da parte di diversi gruppi di giovani che si danno appuntamento in piazza Fiera: studenti reduci dalle lezioni si incontrano e mischiano con altri gruppi di giovani che a scuola non vanno più (senza zainetto né borse). C'è chi si scambia tre baci sulla guancia in segno di "fratellanza", chi per sancire l'appartenenza al gruppo non esita a stringere a pugno, nelle proprie, le mani dell'amico. Si fuma vicini, senza mascherina. Chi la indossa, la porta sotto il mento.

Molto diligenti gli studenti che dopo le 13.05 salgono sulle corriere in via Giusti. Pullman per Cembra, Aldeno, Civezzano, Segonzano. Tutti con la mascherina, ma in poco più di cinque minuti si incolonnano almeno una decina di corriere più gli autobus urbani e il golfo di fermata ne può ospitare - comodi - massimo due. Inevitabile l'assembramento di ragazzi, che nell'attesa formano capannelli molto ravvicinati.

Alla stazione delle autocorriere verso le 12.45 le banchine iniziavano a riempirsi. Diligenza prevalente, ma c'è anche qualche under 18 che fuma sotto la tettoia che chiude il lato sud, nonostante il divieto di fumo in tutta l'area. E dopo la sigaretta, la mascherina resta in tasca o sul mento. La guardia giurata fa il possibile per invitare al rispetto delle regole, insieme agli ispettori della Trentino Trasporti. L'addetto alla vigilanza però conferma: «Alle 7.30 e alle 13.30 non è facile controllare quella che qualche anziano, impaurito, ha definito una mandria di bisonti».

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