No Tav in azione contro le trivelle della circonvallazione ferroviaria fra le Novaline e il Casteller

di Daniele Benfanti

Una quarantina di attivisti No Tav del Trentino in presidio e corteo (non autorizzato), guardati a vista dalle forze dell'ordine in borghese. Il ritrovo ieri mattina alle 10 sul sagrato della Chiesa di Mattarello.

Nel mirino ancora una volta il tracciato ferroviario in galleria ad alta capacità sotto la collina sud-est del capoluogo, nel progetto delle tratte d'accesso al tunnel di base del Brennero. I manifestanti, tra i quali c'erano anche esponenti anarchici e antagonisti, denunciano la ripresa del lavoro silenzioso da parte delle trivelle, lontane da occhi indiscreti, in località Palazzi, tra le Novaline e il Casteller. Nei giorni scorsi anche due fermi, da parte della polizia, di due attivisti, inoltratisi troppo all'interno del cantiere Italferr. «Il controllo della zona da parte delle forze dell'ordine - spiegano a mezza bocca i manifestanti più loquaci - ci insospettisce». Gli altri attivisti, che non gradiscono troppo la presenza della stampa, tagliano corto: «Le ragioni della protesta sono quelle di sempre. Inutile tornarci sopra.

La stampa è il megafono della Provincia, che va avanti su questo progetto». I cartelli attaccati ad alcuni pali di segnali stradali riportano ripetitivamente lo stesso messaggio: «Un metro di Tav uguale cento giorni di terapie intensive. Difesa del territorio uguale giustizia sociale». Poi viene svolto uno striscione e con lo spray viene vergata la scritta: «C'è una trivella per il Tav al Casteller». «No trivelle, no Tav» la scritta che campeggiava su altri cartelli, appesi anche sulla facciata del centro civico del sobborgo.

Accuse, alle istituzioni, poi, di tagliare i finanziamenti alla sanità ma non quelli all'alta velocità e alle spese militari. Poi il corteo si è mosso alla volta della collina sopra Mattarello, raggiungendo il sito in cui si sono ripresi i carotaggi: cantiere e manifestanti No-Tav sono stati sorvegliati a vista dalle forze dell'ordine, con la tensione inevitabilmente salita. La delegazione No-Tav è convinta che possano esserci altri cantieri in zona Trento per le valutazioni preliminari al grande passante ferroviario in galleria e annuncia che d'ora in avanti ci sarà un presidio quotidiano alla chiesa di Mattarello ogni giorno alle 18. Non sono quindi escluse altre azioni organizzate o estemporanee per opporsi all'opera. Nell'autunno di cinque anni fa non erano mancati forti momenti di tensione, per le stesse ragioni.

L'insostenibilità ambientale dell'opera e i costi eccessivi denunciati dai manifestanti, avevano portato a una protesta accesa, con persone che si erano arrampicate e incatenate sulle trivelle poste in terreni privati, la strada delle Novaline era stata bloccata dalle forze dell'ordine e una ventina di manifestanti erano stati condotti in questura per l'identificazione. Il consigliere provinciale Filippo Degasperi, allora nel Movimento 5 Stelle e oggi in Onda Civica, al tempo si era scagliato contro la scarsa trasparenza della gestione del progetto, contro i carotaggi e i rilievi fatti di nascosto, senza chiarezza né cartelli informativi, quasi a cercare lo scontro sociale. Ora, dopo una quiete almeno apparente, il tema No Tav a Mattarello, carsicamente in sonno, è tornato di attualità.

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