Luserna e la sua gente progettano il futuro

L'isola cimbra di Luserna si porta nel grembo le problematiche che attanagliano un po' tutti i paesi di montagna, prima tra queste lo spopolamento. Serve una sferzata, un progetto organico di sviluppo: per questo si avvia una grande operazione di analisi e progettazione con Trentino Sviluppo. «Ora o mai più», sintetizza Luca Nicolussi Paolaz , borgomastro del paese. Cosa vuol dire? «Significa che insieme popolazione e amministrazione comunale debbono ritrovare alcuni punti fondamentali sui quali sviluppare e concretizzare nel breve dei progetti di sviluppo. Non un libro dei sogni impossibili ma indicazioni che in poco tempo possano essere recepite dal pubblico e dal privato per ridare slancio, fiducia e determinazione ad una località», sottolinea il sindaco. Nel frattempo per il paese stanno bussando porta a porta dei ragazzi che raccolgono idee, concetti e proposte. Sono quelli dell'Azione 21. Il materiale sarà sottoposto al vaglio di una apposita commissione. L'amministrazione comunale insieme a Trentino Sviluppo ha messo in cantiere una serie di incontri e dibattiti per affrontare direttamente questo tema. Ora il sindaco fa il punto di questa grande operazione ascolto e programmazione.  

Quale sarà il futuro di Lusèrn/Luserna, signor sindaco? 
«Dipende da noi e dalla gente. Tutte le zone montane sono in sofferenza, lo spopolamento intacca il tessuto sociale ed economico di queste aree a rischio. Dobbiamo partire gioco forza dall'economia, dal creare presupposti affinché le famiglie possano vivere in montagna. Abbiamo ideato ad esempio la scuola "0/6", che vede iscritti ben dodici alunni. Significa che una dozzina di famiglie giovani hanno deciso di far crescere i loro figli tra le nostre montagne. Però tutto questo non è sufficiente, l'aggancio al mondo del turismo è obbligatorio, il turismo è fonte indispensabile di benessere».
Quassù però mancano strutture ricettive sufficienti per far fronte alla domanda turistica.
«Questo è vero, disponiamo di pochi posti letto. Mentre il settore della ristorazione è in linea con i tempi, le strutture ricettive scarseggiano. L'idea è anche quella di fare un piccolo enclave diffuso che metta a disposizione l'enormità di case vuote che, ora, hanno le imposte chiuse. Case di abitanti originari di Lusèrn/Luserna che per vari motivi personali sono dovuti andar via dal paese. Si potrebbe incominciare con il riassetto di alcuni appartamenti, e man mano creare un effetto domino e di emulazione. La nostra località offre mille possibilità di emancipazione, già in loco ci sono due associazioni (la Lant e la Cooperativa) che possono gestire questo processo di sviluppo».
Economia, posti di lavoro, ed identità? 
«Non possiamo prescindere dallo sviluppo economico, vero pilastro per poter garantire un futuro a queste terre. ,Se si creano posti di lavoro in loco le famiglie si fermano, di pari passo debbono aumentare e qualificarsi sempre più i servizi da offrire. In un processo solido di sviluppo la cultura diventa uno snodo ed un perno fondamentale sulla quale erigere progetti duraturi e concreti. L'ambiente che abbiamo ed offriamo è unico, meraviglioso, ad esso vanno legate le idee di rilancio. La nostra identità cimbra di isola linguistica e minoranza etnica dev'essere un punto di forza di questo processo».
Il 2 febbraio alle 16 in biblioteca comunale si terrà il primo degli incontri programmati con Trentino Sviluppo, l'altro incontro sarà il 16 febbraio.
«Metteremo sul tappeto le nostre idee comuni per lo sviluppo di Lusèrn/Luserna, valutando opportunità e rischi per la nostra comunità, chiedendoci cosa si aspettano i giovani, cosa pensano gli operatori del posto. Dobbiamo scegliere insieme le cose concrete da proporre e realizzare in breve tempo. Creare nuove opportunità di lavoro, valorizzare l'ambiente, riqualificare il patrimonio edilizio già esistente. Una comunità è forte quando cammina unitaria verso una meta ben precisa. Sarà una scommessa, ma vale la pena tentare, per poter senza mezzi termini aggredire con coraggio il futuro».

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