Avio: giù la casa fatiscente a Mama si allarga la strada

di Chiara Zomer

Le ruspe sono arrivate nelle scorse ore e l’hanno buttata giù. E se è comunque triste vedere quell’ammasso di detriti che un tempo erano una casa, dove è cresciuta una famiglia, rimane l’aspettativa per ciò che prenderà il suo posto. Perché la demolizione dell’edificio a ridosso della strada, a Mama d’Avio, è un tassello di un più ampio progetto: mettere in sicurezza la frazione, dal punto di vista della viabilità. Perché da quelle parti, come sintetizza il sindaco Federico Secchi, «era pericoloso perfino uscire di casa». Alla fine del cantiere, avviato qualche settimana fa, il panorama sarà completamente diverso: ci sarà l’allargamento della strada, a valle della casa e, a monte un marciapiede. Il che significa che chi sarà obbligato a passare di lì a piedi, non dovrà più camminare rasente ai muri delle case, sperando di non essere travolto dalle auto di passaggio, spesso tra l’altro nemmeno a velocità ridotta.

I lavori di Mama d’Avio sono un intervento fortemente voluto dall’amministrazione uscente, che ha di fatto «dirottato» lì anche risorse provinciali importanti: 900 mila euro in tutto.

In origine i fondi erano infatti destinati a Sabbionara, per un intervento più ampio: rotatoria, marciapiede e parcheggio: «Quando ci siamo resi conto che la Provincia non aveva tutti i fondi abbiamo chiesto di dirottare 900 mila euro su Mama d’Avio - spiega il sindaco - perché abbiamo ritenuto prioritario mettere in sicurezza quel tratto di strada.

A Sabbionara la rotatoria era comunque urgente, e quindi l’abbiamo realizzata con fondi propri del Comune. Uno sforzo di cui non ci siamo pentiti: ora la cittadinanza avrà entrambe le opere».
Quel che diventava complicato, a Mama, era fare gli interventi necessari. Perché in quel tratto la strada è stretta, e le case tutt’attorno sono un limite invalicabile. Tutte meno una: si trattava appunto di un edificio ormai disabitato e fatiscente: «Abbiamo subito proposto alla Provincia di andare all’esproprio, perché convinti che l’abbattimento avrebbe permesso di realizzare una fermata dell’autobus in sicurezza, a servizio della frazione».

D’altronde non c’era da sfrattare nessuno. Dopo la morte dell’ultima proprietaria residente a Mama, l’edificio è passato naturalmente in mano agli eredi, numerosi e residenti al sud, che certo non avevano interesse a tornare in quella casa, a centinaia di chilometri di distanza dalle loro città di residenza.
«La Provincia ha proceduto all’esproprio e fortunatamente nessuno degli eredi si è opposto - spiega ancora Secchi - così nell’ambito del cantiere, avviato ormai qualche settimana fa, nelle scorse ore è stata demolita la casa».

Le immagini mostrano le ruspe in azione. Tanta polvere, parecchio rumore e qualche ora di lavoro. Alla fine la casa è stata demolita, con disagi limitati alla viabilità. Adesso il cantiere potrà proseguire: al termine delle operazioni Mama avrà una strada più larga, una fermata dell’autobus in sicurezza e un marciapiede.

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