Covid: i sindaci di Avio e Ala negativi ma costretti all'isolamento in piena campagna elettorale

di Luisa Pizzini

Possono tirare un sospiro di sollievo i sindaci di Ala ed Avio, Claudio Soini (a destra nella foto) e Federico Secchi. Entrambi nella giornata di martedì sono stati sottoposti al tampone per accertare se erano stati contagiati dal coronavirus e sono risultati negativi, anche se dovranno rimanere in isolamento fiduciario fino a mercoledì prossimo, come prevede il protocollo in questi casi.

Oltre al sindaco di Ala - di cui già avevamo dato notizia - anche il collega di Avio giovedì scorso aveva partecipato ad un incontro in un locale della zona di Ala. C’erano anche altri sindaci non trentini, si parlava di territorio, e qualche giorno dopo è emerso che in quell’occasione era presente una persona che è poi risultata positiva al Covid-19, seppur asintomatica. Da qui le telefonate dell’Azienda sanitaria con l’invito a rimanere in casa per evitare la posibile diffusione del virus. Che però i due sindaci della bassa Vallagarina non hanno contratto.

«È un sollievo» commentava ieri Soini all’esito dell’esame. «Anche perché se fossi stato positivo una serie di persone, dai miei familiari alle persone con cui sono venuto a contatto avrebbero dovuto rimanere in isolamento». Non è così, il sindaco di Ala rimarrà a casa ancora qualche giorno ma continuando a lavorare: «È assurdo dover rimanere in casa seppur negativo, ma ci adeguiamo. So che c’è chi non rispetta queste regole, ma un sindaco deve dare un buon esempio». Soini tra l’altro è di nuovo candidato per le comunali, quindi il sacrificio del rimanere a casa è ancora più pesante:

«Mi sono fatto conoscere in questi cinque anni e ho una squadra di persone sia nuove che d’esperienza che mi sostituiscono degnamente. Negli incontri io sono comunque presente in video».
Anche Secchi, sindaco uscente di Avio che ha scelto di non ricandidarsi, continua a lavorare: «Con la firma digitale posso firmare gli atti e la giunta la faccio in videoconferenza, ma colgo con favore il dibattito partito dalla Francia che sta ipotizzando di ridurre l’isolamento a 7 giorni anziché a 14. Io sto bene, sono negativo, dormo separato da mia moglie per evitare possibili contagi ma penso a chi non può lavorare da casa come me. A tutti quegli artigiani e commercianti per i quali diventa un problema. Mi dispiace anche non partecipare ai dibattiti elettorali».

comments powered by Disqus