Muore a 25 anni Elosea Vata Era responsabile di sala alla Fabbrica di Pedavena

di Valentina Fruet

Saranno davvero moltissimi a sentire la mancanza di Elosea Vata, venticinque anni compiuti il 21 marzo di Borgo Valsugana, portata via da un brutto male nella notte tra il 15 e il 16 maggio.

Al cordoglio dei parenti, degli amici e di quanti la conoscevano si aggiunge quello della sua seconda famiglia la Fabbrica di Pedavena il noto locale sul lago di Levico, dove lavorava fin dai primi mesi dall’inizio dell’attività.

Lì era riuscita con il suo impegno e la sua dedizione ad avere un ruolo importante, aveva trovato l’amore, con cui viveva da pochi mesi, e un luogo di lavoro che poteva chiamare casa.

Sconvolto dalla notizia ricevuta nella prima mattina di ieri il suo datore di lavoro Carlo Nardelli, titolare della Fabbrica, che non ha mancato di ricordare la straordinaria forza di «Elo», come la chiamavano gli amici: «è sempre stata un leone, una grande lavoratrice e una buona amica; era caposala e la sua leadership innata era incredibile. Ci mancherà tutto di lei».

Solare e sorridente, non mancava mai di regalare un sorriso a chi ne aveva bisogno, «con noi della Fabbrica, negli ultimi quattro anni e mezzo ha passato tutte le festività, i compleanni, i momenti importanti; anche quando non era al lavoro veniva qui da noi, è entrata a far parte delle nostre vite».

Una grande famiglia che si stringe attorno al lutto dei parenti stretti per trasmettere un po’ di quella forza che Elosea ha sempre dimostrato, durante i due anni di lotta contro il tumore e anche prima.

«Era al lavoro fino a prima del lockdown per l’emergenza sanitaria, appena qualche giorno fa ci siamo visti e mi sembrava stesse bene - ha raccontato Nardelli - ancora non posso credere che sia accaduto». Sembrava che la malattia fosse sotto controllo, fino alla crisi di venerdì notte e al ricovero in ospedale dove è avvenuto il peggio.

«Elo era una di quelle persone che entrano a far parte della tua vita in modo travolgente e contribuiscono a rendere un posto di lavoro un luogo dove tutti possono dire di essere a casa». Anche i numerosi amici la ricordano come una persona disponibile, allegra e che rimarrà per sempre nei loro cuori. Moltissimi vorrebbero partecipare al suo funerale per un ultimo saluto ma l’emergenza sanitaria con cui stiamo convivendo da oltre due mesi, non permette la presenza di più di quindici partecipanti; questo non impedirà a quanti le volevano bene di essere ugualmente vicini con il cuore alla famiglia e ai suoi più cari amici.

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