Al Festival dello Sport di Trento Carl Lewis strappa la foto di Trump dopo averci disegnato le corna
Il figlio del vento sulla Harris: "Questa è la storia. E noi ce la faremo"
TRENTO. "Anche voi siete d'accordo con me vero ragazzi? Siete d'accordo non vi piace Trump?". Lo ha detto Carl Lewis rivolto al pubblico dell'Auditorium Santa Chiara di Trento un attimo dopo aver strappato una foto del candidato repubblicano alla presidenza Usa, appunto Donald Trump. Durante un'intervista all'ex velocista, a lungo in prima fila, al di fuori dello sport, per i diritti civili e la lotta alle discriminazioni, sono state infatti mostrate alcune fotografie e, quando ha visto l'immagine del tycoon, ha chiesto una penna e gli ha disegnato delle corna sulla fronte.
"Adesso forse è meglio", ha commentato strappando un applauso. Successivamente a Lewis è stata mostrata una foto di Kamala Harris, candidata dei democratici alla Casa Bianca. "La storia. Questa è la storia. E noi ce la faremo. Questo è stato un momento speciale. Voglio tenere qualche foto", ha commentato Lewis, che a quel punto ha strappato a metà l'immagine di Trump gettandone i pezzi sul palco.
(foto Pat / Michele Lotti)
Anche il presidente Fugatti ha voluto rendere omaggio a Lewis: "Avevo solo 12 anni quando Carl Lewis, il leggendario 'figlio del vento', alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 conquistò ben 4 ori nei 100 metri, 200 metri, salto in lungo e nella staffetta 4x100. Ricordo ancora l'emozione di vedere le immagini in tv di quell'impresa straordinaria, che ha ispirato un'intera generazione. Oggi, 40 anni dopo, è un privilegio avere davanti agli occhi un'icona che ha lasciato un segno indelebile nella storia dello sport. #carllewis #Fugatti #fugattipresidente " scrive sulla sua pagina Facebook.
La serata. "Io volevo semplicemente saltare, quando avevo 17 anni. Non volevo fare lo sprinter. Quando sei lì cerchi sempre di correre più forte. Ma quando salti è una cosa completamente diversa, devo dire molto più difficile. Se devo dire da uno a dieci salto in lungo dieci, i 200 quattro e i 100, forse, 4,5". Lo ha detto Carl Lewis al Festival dello sport di Trento parlando della sua passione per il salto il lungo, nata fin da piccolo.
"Il mio primo tour europeo è stato in Italia nel 1980, ho una relazione speciale con l'Italia, ho conosciuto tanti campioni". Lo ha detto Carl Lewis, leggenda dell'atletica leggera, al Festival dello sport di Trento. Accolto da un grande applauso dal pubblico dell'Auditorium Santa Chiara di Trento, il Figlio del Vento, come viene soprannominato, ha scherzato, "cominciamo, sono quasi le dieci". Considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, ha vinto nove ori e un argento in quattro edizioni consecutive delle Olimpiadi dal 1984 al 1996. "Sono già passati 40 anni da Los Angeles e 30 dalle mie ultime Olimpiadi - le sue parole -. Riesco comunque ancora a festeggiare quei momenti, e la cosa che mi piace di più è che le persone ne parlano ancora. Sono molto felice quando mi rivedo, torno a quel momento speciale della mia vita e penso alle persone che lo hanno condiviso con me". "La cosa più importante di essere un numero uno al mondo è la persona. L'orgoglio di continuare e vincere le sfide. Tutte le persone che mi dicevano che dovevo continuare ad essere il numero uno mi hanno aiutato a migliorare", ha aggiunto Lewis. "Sono molto orgoglioso. Molte persone devono succedere per vincere quelle quattro medaglie. Ci vuole la salute, un allenatore meraviglioso - ha sottolineato -. Ci sono così tante situazioni, la famiglia, gli amici, che si devono allineare affinché tu possa vincere quella medaglia. C'è stata una macchina dietro, e io condivido tutto questo con loro. Grazie".