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Elezioni comunali a Trento, Giacca dice no e il centrodestra è in affanno: si tirano indietro Bisesti, Angeli, Cia

La coalizione non riesce ad esprimere un candidato e ormai la corsa contro Ianeselli appare come data per persa in partenza

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. Il no di Mauro Giacca, che neppure ieri si è tramutato in sì, nonostante le pressioni insistenti del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che si è mosso fino all'ultimo, con un incontro martedì sera per cercare di fargli cambiare idea, sta avendo l'effetto di gettare il centrodestra - ormai logorato da questo estenuante tira e molla - nello sconforto, con gli alleati che, come formiche impazzite, non sanno più che direzione prendere e si mordono tra loro.

Fugatti, così come il Patt, aveva puntato tutto su Giacca, senza preparare alternative. E ora quel che resta è il caos totale e la convinzione, sempre più forte in molti esponenti del centrodestra, che la partita su Trento contro il sindaco Franco Ianeselli sia irrimediabilmente persa e non valga nemmeno la pena, nei circa due mesi che rimangono prima della presentazione delle liste, sbattersi troppo per cercare di presentare una proposta competitiva.

Il primo risultato ottenuto, infatti, con la fallita candidatura di Giacca è stata la decisione del capogruppo della Lega in consiglio provinciale, Mirko Bisesti, e della consigliera provinciale Eleonora Angeli (Lista Fugatti), di annunciare subito - già ieri - che non sono più disponibili a candidarsi per guidare la coalizione alla conquista della città.

Bisesti già l'estate scorsa, infatti, aveva sollecitato la coalizione a trovarsi al più presto in modo da scegliere per tempo il candidato o la candidata per avere il tempo di organizzarsi per la difficile sfida al centrosinistra che da sempre governa il capoluogo. L'appello di Bisesti, però, è caduto sostanzialmente nel vuoto. Il tempo è passato e ora è tardi, mentre si rischia che in questa situazione la coalizione salti per aria perdendo pezzi.

Bisesti si chiama fuori ma poi si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «È chiaro che se l'ultima riunione di coalizione è avvenuta quattro mesi fa e la prima l'estate scorsa è difficile riuscire a dialogare e a trovare insieme un nome che tenga unita la coalizione».

Insomma, ci sono delle responsabilità in cui guida i partiti del centrodestra e ha condotto questa trattativa su Giacca non andata a buon fine e che ha portato Fratelli d'Italia a chiedere di voltare pagina concentrandosi su altri nomi.

Come Bisesti anche Eleonora Angeli, pur dicendo di aver condiviso l'ipotesi Giacca, nel comunicato in cui dice di non essere ora disponibile a candidarsi e scrive: «Credo che la scelta di questo tavolo orientata su un nome della società civile e non su quello di un politico sia una scelta a mio avviso in parte discutibile, perché la politica, per come la vivo io in modo viscerale, è perfettamente in grado di suscitare verso i cittadini la stessa empatia e quegli stessi convincimenti che possono venire da una candidatura esterna».

Sta di fatto che ora nel centrodestra, che ha bisogno di un nome purché sia, farebbe comodo anche un candidato politico.

La Lega vista l'indisponibilità di Bisesti potrebbe optare per Martina Loss, ex deputata ed ex consigliera di Trento, che può essere senz'altro un nome capace di sostenere dignitosamente la sfida. E nella disperazione si è chiesto di nuovo anche a Claudio Cia che già era stato candidato a sindaco di Trento contro Alessandro Andreatta. Ma ha detto no.

Il partito di Giorgia Meloni però non intende giocarsi la sua carta più preziosa che è la vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa, l'unica ad avere un bacino di consenso ampio e già testato. La stessa Gerosa per allontanare il calice da sè va dicendo di avere a disposizione il nome di una imprenditrice contattata mesi fa che potrebbe essere ancora disponibile. Si vedrà se questo nome verrà proposto al tavolo di coalizione. Ieri il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, stava già contattando i colleghi per convocare il tavolo per questo fine settimana o al più tardi per l'inizio della prossima per decidere il nome.

Solitamente è il segretario della Lega, Diego Binelli, a convocare il tavolo. Ma ieri Binelli, così come il segretario del Patt, Simone Marchiori, orfani di Giacca, non si erano ancora rassegnati alla sua "perdita".

Tanto che Marchiori non garantisce nemmeno che il Patt darà il suo sostegno al candidato che sarà scelto dal centrodestra: «Dipende dalle proposte visto che l'unico che ha certe caratteristiche è Giacca». Sullo sfondo c'è sempre anche l'ipotesi dell'avvocato Lorenzo Eccher.