Ambiente / Polemica

Diga del Vanoi, il Primiero chiede una verifica alla Corte dei conti del Veneto

La contestazione avanzata dagli amministratori locali: «Palese violazione delle disposizioni, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini»

IL PUNTO Il Consorzio punta a una ipotesi tutta in territorio trentino
LA MARCIA Consegnate a Venezia 13.493 firme contro la diga

TRENTINO Il "dibattito pubblico" è stato un coro di no
BELLUNO Provincia e Comuni: diga del Vanoi un errore e va fermata

TRENTO. La Comunità di Primiero e i Comuni del territorio hanno inviato una lettera alla sezione regionale di controllo del Veneto della Corte dei conti, al Consorzio del Brenta e agli enti interessati in merito alla Diga del Vanoi, nello specifico l'iniziativa progettuale "serbatoio del Vanoi - realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi e tutela dell'irrigazione nel comprensorio di bonifica Brenta". 

Gli amministratori locali hanno ribadito ancora una volta la "piena contrarietà del territorio all'opera", evidenziando l'inutilità "di ogni ulteriore spesa per la progettazione esecutiva". Firmato dal presidente della Comunità Roberto Pradel e dai sindaci, nel documento viene ricordato come il Consorzio di bonifica Brenta fosse già stato diffidato lo scorso agosto "dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessano il territorio della Provincia autonoma di Trento". 

Per gli amministratori si tratta di una "palese violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti". "In considerazione del fatto che la costruzione della diga è prevista interamente su territorio trentino - hanno evidenziato Comunità e Comuni - si intende segnalare l'illegittimità nel proseguire con la progettazione dell'intervento senza un'intesa preventiva con la Provincia autonoma di Trento sull'utilizzo del bene pubblico 'acqua'. Questo comportamento, oltre a compromettere i rapporti tra le istituzioni interessate e coinvolte, manca di rispetto democratico verso i cittadini del nostro territorio". 

In conclusione, gli amministratori trentini, hanno osservato come "arrivati a questo punto ogni ulteriore spesa pubblica per il progetto non sia più giustificata. L'auspicio è che tutti gli attori interessati possano convenire su questo punto". Di qui la richiesta, in particolare alla Corte dei Conti, "di verificare per quanto di propria competenza".