M5S ridà allo Stato 1,5 milioni di euro
A segnare «mediaticamente» il pomeriggio di ieri è stato il «restitution day», con la restituzione da parte dei parlamentari Cinquestelle della diaria non utilizzata. I «grillini» si sono presentati con la giagantografia dell'assegno da 1.569.951,40 euro. «Noi siamo nati per moralizzare la politica. Oggi è un grande giorno: gli altri partiti seguano il nostro esempio». Così Nicola Morra, presidente dei senatori M5S. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, ha poi spiegato che la cifra rappresenta le eccedenze delle diarie e verrà destinata al fondo per l'ammortamento del debito pubblico
È slittato a metà della prossima settimana l'incontro fra il Presidente della Repubblica Napolitano e Grillo, mentre il leader del M5S prosegue i suoi attacchi sul pronunciamento del Consiglio supremo di difesa sugli F35: «Il Parlamento a maggioranza non ravvisa la necessità di nuovi F35, il governo sa di non poter porre il voto di fiducia per evitare di cadere. E così il governo, con un gioco di prestigio, si trasforma nel Consiglio Supremo di Difesa con a capo Napolitano (in sostanza il governo mascherato) e decide che sugli F35 deve decidere il governo. il Parlamento è una scatola di tonno vuota»
Ma a segnare «mediaticamente» il pomeriggio di ieri è stato il «restitution day», con la restituzione da parte dei parlamentari Cinquestelle della diaria non utilizzata. I «grillini» si sono presentati con la giagantografia dell'assegno da 1.569.951,40 euro. «Noi siamo nati per moralizzare la politica. Oggi è un grande giorno: gli altri partiti seguano il nostro esempio». Così Nicola Morra, presidente dei senatori M5S. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, ha poi spiegato che la cifra rappresenta le eccedenze delle diarie e verrà destinata al fondo per l'ammortamento del debito pubblico.
La somma si aggiunge ai 42 milioni di rimborso elettorale già restituito dai 5 Stelle. «Dimostriamo che si può fare politica con uno stipendio più piccolo. È un gesto per dare l'esempio», ha sottolineato Nuti.
«Rispettiamo i patti - gli ha fatto eco il deputato Alessandro Di Battista - e questo significa credibilità. Come possono dei parlamentari chiedere dei sacrifici al popolo se non sono in grado di farli loro per primi?».