Norma sugli stadi, Pd e M5S in rivolta
È una vera e propria bufera quella scatenata dall'emendamento del governo alla legge di stabilità per la realizzazione di stadi con centri commerciali e residenziali più o meno attigui. Il Pd, insieme a Sel, Verdi, M5S e anche a esponenti della Lega, è insorto contro il rischio di speculazione edilizia, costringendo l'esecutivo a un dietrofront, almeno parziale. Sulla norma, ancora non depositata in Commissione Bilancio del Senato, «è in corso una riflessione molto seria», ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini
È una vera e propria bufera quella scatenata dall'emendamento del governo alla legge di stabilità per la realizzazione di stadi con centri commerciali e residenziali più o meno attigui. Il Pd, insieme a Sel, Verdi, M5S e anche a esponenti della Lega, è insorto contro il rischio di speculazione edilizia, costringendo l'esecutivo a un dietrofront, almeno parziale.
Sulla norma, ancora non depositata in Commissione Bilancio del Senato, «è in corso una riflessione molto seria», ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, lasciando intendere che, dopo la levata di scudi capitanata dal primo a denunciare la speculazione, il deputato democratico Roberto Morassut, la norma non può evidentemente rimanere così com'è. Indicazione arrivata anche dal viceministro all'Economia, Stefano Fassina, secondo il quale l'emendamento potrebbe addirittura saltare e non essere affatto presentato. In realtà, il governo starebbe cercando una mediazione, eliminando la possibilità di costruire insediamenti «anche non contigui agli impianti sportivi». L'importante, secondo il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, è comunque che le nuove misure siano «coordinate» con la legge sul consumo del suolo di giugno scorso.
In Senato intanto i lavori proseguono a rilento. In Commissione è stato di fatto approvato ad oggi un unico emendamento, dettato dall'emergenza, quello per i fondi alla Sardegna (103 milioni di euro a cui si aggiungono quelli Anas per strada e ponti). I senatori devono invece ancora stringere sugli emendamenti all'articolo 3, ovvero quelli a favore dello sviluppo, che vedrebbero impegnata la Cdp e che creerebbero un fondo di garanzia per i mutui alle famiglie e alle giovani coppie. Pieno impegno è stato assicurato dal governo invece per i fondi alla non autosufficienza e per i malati di Sla. Per il resto, i grandi nodi restano ancora tutti da sciogliere. Sia per quanto riguarda la revisione delle norme sul cuneo fiscale che quelle sulla casa.