Europee, i Berlusconi non saranno in lista
Silvio Berlusconi torna a parlare dal vivo e coglie l'occasione per mettere la parola fine, almeno ufficialmente, alle voci che da giorni si rincorrono sulla stampa di un'imminente «discesa in campo» di uno dei suoi figli per le europee di maggio. Il leader bolla le indiscrezioni come «invenzioni » provando così a chiudere una delle tante querelle aperte all'interno di Forza Italia dove, nelle ultime settimane, la situazione sembra farsi ogni giorno più tesa
Silvio Berlusconi torna a parlare dal vivo e coglie l'occasione per mettere la parola fine, almeno ufficialmente, alle voci che da giorni si rincorrono sulla stampa di un'imminente «discesa in campo» di uno dei suoi figli per le europee di maggio. Il leader bolla le indiscrezioni come «invenzioni » provando così a chiudere una delle tante querelle aperte all'interno di Forza Italia dove, nelle ultime settimane, la situazione sembra farsi ogni giorno più tesa.
Il palcoscenico lo mette a disposizione Marcello Fiori, coordinatore dei club «Forza Silvio» e ormai entrato in quelli che possono essere considerati come i nuovi fedelissimi dall'ex capo del governo. Non è un caso infatti che Berlusconi abbia deciso di partecipare di persona alla prima riunione dei club della provincia di Roma evitando accuratamente per tutto il comizio (oltre un'ora) di nominare la parola partito. Sono ormai i club il progetto a cui guarda e che hanno sempre più spazio rispetto alla «vecchia» Forza Italia. E non è un caso che all'iniziativa non ci fosse nessun big azzurro. Gli unici parlamentari presenti erano Polverini, Gasparri e Abrignani. Tra le assenze doc anche quella della compagna Francesca Pascale, di solito sempre in prima fila nelle iniziative pubbliche.
Nonostante Giovanni Toti, consigliere dell'ex premier, provi a calmare le acque scrivendo di prima mattina su twitter che «in Forza Italia non c'è nessun contrasto interno», la situazione è tutt'altro che tranquilla ed il caos intorno alle liste di candidati per le elezioni europee mette in evidenza lo scontro tra la classe dirigente azzurra e l'ormai famoso «cerchio magico» intorno a Berlusconi, reo a sentire i dirigenti di FI, di voler fare un «repulisti» della nomenclatura azzurra.
Il botta e risposta ieri a mezzo stampa tra la Pascale e Nicola Cosentino sono solo l'ultimo esempio. E ieri non sono passate inosservate le parole di Claudio Scajola, ex coordinatore azzurro, uomo della prima ora di FI che non lesina critiche: «Abbiamo perso appeal» ed è per questo «che bisogna candidare persone di peso». Nessun nome ma è evidente che il riferimento è alla possibilità, per ora messa in stand by, di candidare parlamentari, a partire da Raffaele Fitto, nelle liste per le elezioni di maggio.
Berlusconi si chiama fuori dalla mischia. Evita di toccare l'argomento con la consapevolezza però di trovare una soluzione in vista anche del 10 aprile, giorno in cui il tribunale di Milano deciderà del suo destino. Ma davanti ai militanti dei circoli evita l'argomento sfoderando per un'ora tutti i cavalli di battaglia: i quattro colpi di Stato, gli attacchi alla magistratura, la necessità di portare a casa le riforme. E c'è anche la novità: una punzecchiatura a Renzi sul suo modo di fare nella Ue.