Anselmi (Fieg): «Renzi sostenga la stampa in crisi»
«L'intesa col precedente governo per un aiuto - definito nei tempi e nell'oggetto - all'editoria giornalistica per superare l'emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all'era della multimedialità non deve restare allo stadio delle buone intenzioni». É quanto ha dichiarato il presidente della Fieg, Giulio Anselmi, annunciando, per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio «La Stampa in Italia 2011-2013» con le cifre della pesante crisi che attraversa il settore
«L'intesa col precedente governo per un aiuto - definito nei tempi e nell'oggetto - all'editoria giornalistica per superare l'emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all'era della multimedialità non deve restare allo stadio delle buone intenzioni». É quanto ha dichiarato il presidente della Fieg, Giulio Anselmi, annunciando, per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio «La Stampa in Italia 2011-2013» con le cifre della pesante crisi che attraversa il settore.
«La legge di stabilità 2014 con il Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria ha stanziato 120 milioni di euro in tre anni (2014-2016) volti ad incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l'ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali. Ma il decreto attuativo che doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso non ha visto ancora la luce, mentre il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i "trasferimenti aggredibili". La speranza - ha affermato Anselmi - è che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l'editoria rientri tra le proposte di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l'intenzione di disattendere».
«Piuttosto che aggredire tali trasferimenti - ha concluso il presidente della Fieg - occorre destinare al meglio le risorse previste e, soprattutto, in fretta: ogni tentennamento o ritardo aggraverebbe ulteriormente una situazione già drammatica, maggiore e peggiore di quella più generale che coinvolge l'Italia, come dimostrano i dati sull'andamento della stampa quotidiana e periodica che il 16 aprile prossimo porteremo all'attenzione di Governo, Parlamento e Paese».