Europee, sostegno bellunese per Dorfmann (Svp)

Le elezioni europee hanno fatto registrare anche un'alleanza inedita bellunese-altoatesina, con l'accordo tra il locale movimento autonomista Bard e la Svp per il sostegno al candidato bolzanino Herbert Dorfmann in cambio dell'impegno a rappresentare a Bruxelles anche le esigenze dei "cugini" dolomitici. L'intesa, come spiega il Bard, oltre a riguardare il supporto politico alla lotta per uno status di autonomia alla Provincia di Belluno, si occupa di alcune emergenze: il rilancio dell'agricoltura di montagna e di altre attività economiche compatibili con il territorio (come le piccole e medie imprese artigiane); il miglioramento di una rete ferroviaria obsoleta che va estesa a sud fino alla Valsugana e a nord in val Pusteria; di promuovere politiche comuni per il turismo dolomiticoIntervista con il sociologo Diego Cason: così Belluno costruisce la sua autonomia

di Zenone Sovilla

Le elezioni europee hanno fatto registrare anche un'alleanza inedita bellunese-altoatesina, con l'accordo tra il locale movimento autonomista Bard e la Svp per il sostegno al candidato bolzanino Herbert Dorfmann in cambio dell'impegno a rappresentare a Bruxelles anche le esigenze dei "cugini" dolomitici. L'intesa, come spiega il Bard, oltre a riguardare il supporto politico alla lotta per uno status di autonomia alla Provincia di Belluno, si occupa di alcune emergenze: il rilancio dell'agricoltura di montagna e di altre attività economiche compatibili con il territorio (come le piccole e medie imprese artigiane); il miglioramento di una rete ferroviaria obsoleta che va estesa a sud fino alla Valsugana e a nord in val Pusteria; promozione di politiche unitarie per il turismo dolomitico.

Herbert Dorfmann candidato anche per Belluno Bard al mercato di FeltreL'europarlamentare sudtirolese nei giorni scorsi è già stato protagonista di numerosi incontri pubblici in varie località, dal capoluogo Belluno a Feltre (dove è comparso anche tra le bancarelle del mercato, nella foto accanto), fino ad Agordo e a qualche paese delle vallate dolomitiche. A proposito di ferrovia, nel suo tour bellunese, Dorfmann ha assicurato che si adopererà affinché si arrivi alle definizione del tracciato e alla progettazione dell’anello ferroviario delle Dolomiti (linee del Brennero, Pusteria, Cadore, Valbelluna, Valsugana, Brennero), che unendo le tre città capoluogo "dovrebbe permettere una straordinaria

esperienza turistica e paesaggistica in treno attorno al patrimonio Unesco".

Il movimento Belluno autonoma Regione Dolomiti è trasversale agli schieramente politici, ma alcuni dei sui principali esponenti hanno alle spalle esperienze di primo piano nel partito principale della provincia, il Pd, al quale rimproverano la timidezza nella rivendicazione di uno status istituzionale adeguato all'esigenze di queste popolazioni alpine. Un passaggio di forte rottura è stata la recente riforma Renzi-Delrio che ha svuotato di senso (e del diritto di voto) le Province ordinarie riservando uno status solo un po' meno degradante a quelle interamente montane (Belluno, Sondrio e Verbano-Cusio-Ossola): davvero troppo per chi si batte per ottenere una forma di autogoverno che riequilibri le distanze istituzionali fra le tre province dolomitiche delle quali, fra l'altro, in un futuro più o meno vicino, auspica l'unificazione all'interno di un'unica regione.
Negli anni scorsi il Bard, oltre ad aver sostenuto i vari referendum comunali sul passaggio dal Veneto al Trentino Alto Adige, era stato il protagonista dell'iniziativa, sostenuta quasi all'unanimità dall'ultimo consiglio provinciale bellunese (poi sciolto e commissariato dal governo) per una consultazione generale dell'intero corpo elettorale. Ma il referendum provinciale sul cambio di regione fu bloccato dalla Corte di cassazione che ritenne di affermare motu proprio, non senza contestazioni, il principio dell'immodificabilità costituzionale della composizione "binaria" della Regione Trentino Alto Adige cui dunque non si potrebbe aggiungere una terza provincia alpina.

Sulla scia di queste esperienze, dopo anni di dialogo con il mondo politico e economico trentino e bolzanino, la decisione del Bard di rivolgersi alla Svp, partito che ambisce a confermare un rappresentante a Strasburgo in virtù delle garanzie che la legge elettorale prevede per le minoranze linguistiche (i candidati nelle loro listeHerbert Dorfmann candidato anche per Belluno Bard, se collegate a una coalizione nazionale, risultano eletti se ottengono almeno 50 mila preferenze).
Questa svolta ha scatento la polemica politica e gli attacchi rivolti dalla segreteria Pd al Bard e alla Svp, un alleato nazionale del governo Renzi che su scala locale crea di certo dei grattacapi e sulla scia dell'intesa autonomista probabilmente drenerà parecchi consensi. Va peraltro osservato che nel Pd, come negli altri partiti, non sono in corsa per l'Europa candidati bellunesi.

"Noi - spiegano gli autonomisti bellunesi - ci sentiamo minoranza nel Veneto e, come abitanti della montagna, minoranza in Europa ma non godiamo di questo status  e dunque non abbiamo nessun diritto ad una rappresentanza. Siamo certi che chi ha vissuto e vive questo status e ha combattuto e combatte per non essere assimilato e sparire come identità culturale, sociale ed economica, possa capirci ed aiutarci a difendere i nostri legittimi diritti.
Abbiamo visto sfuggire tre turni elettorali per l’elezione di un ente territoriale provinciale capace di rappresentare unitariamente il nostro territorio. È un fatto gravissimo. Uno Stato non può calpestare i diritti civili fondanti la nostra sua stessa democrazia ma qui, sindaci in testa non hanno protestato in modo forte e convincente perché il diritto di voto non fosse negato. Tutti sembrano attendere riforme costituzionali che tardano ma ciò che è grave è l’incostituzionalità della recente legge Delrio che riduce le Province ad enti di secondo grado, una legge che è passata con il plauso anche del Pd locale".
Il punto cruciale è la lotta allo spopolamento delle vallate bellunesi, a fronte di un trend demografico negativo anche nel quadro generale della provincia: "Difendiamo il diritto di vivere nel nostro territorio di montagna: è difficile e complicato ma è la nostra terra e qui vogliamo poter abitare oggi e per i secoli a venire. Delrio ci ha detto che anche altre zone montane si sono spopolate presupponendo per noi lo stesso destino. Il membro del governo ha consigliato di rassegnarci a questa fatalità. Cosa che non potrà mai accadere perché non ci arrenderemo e lotteremo per la sopravvivenza delle nostre comunità alpine".

 

Intervista con il sociologo Diego Cason: così Belluno costruisce la sua autonomia

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