ROMA - No a motociclette e quad, ma anche alle motoslitte sui sentieri di montagna, mulattiere, boschi che oltre a procurare danni all'ambiente e un pericolo per gli escursionisti disincentivano il turismo degli appassionati. Lo ribadisce il Cai (Club alpino italiano) che punta il dito su una serie di normative regionali "che favoriscono un uso inappropriato" della montagna e sottolinea la necessità di un quadro normativo nazionale, "a cominciare dal Codice della Strada" che fornisca "una definizione precisa di sentieri e mulattiere, finalizzandoli esclusivamente a transiti non motorizzati".

Il Cai cita i "casi esemplificativi" dell'Emilia Romagna, dove un anno fa è stata approvata una legge ("Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche") che al suo interno prevede però la possibilità di percorrere i sentieri anche con mezzi a motore e della Lombardia (1.032.322 ettari di superficie montana secondo dati Uncem del 2011) dove qualche giorno fa è stato approvato un progetto di legge che consente ai Sindaci dei Comuni lombardi di autorizzare lo svolgimento di manifestazioni che prevedono l'utilizzo di mezzi a motore su sentieri, mulattiere e boschi.

Il problema comunque "è nazionale", ribadisce l'associazione: "Il nostro paese è percorso da una rete di itinerari di lunga percorrenza di grande valore naturalistico, storico e devozionale, che si appoggia in massima parte sulla rete sentieristica. Le numerose presenze di viaggiatori a piedi, provenienti spesso da altri paesi europei ed extraeuropei, su questi itinerari, dove vengono attivate iniziative imprenditoriali agro-turistiche anche da parte di giovani con possibili futuri sviluppi per l'economia montana, sarebbe fortemente disincentivata dalla convivenza con motociclette e quad".