In Trentino Alto Adige torna l'uninominale, Zeller (Svp) soddisfatto
"Il governo ha mantenuto parola, garantendo un'adeguata rappresentanza dei gruppi linguistici dell'Alto Adige/Sudtirol alla Camera". Lo afferma il senatore Svp Karl Zeller, presidente del Gruppo Per le Autonomie, in riferimento alla riforma della legge elettorale. "Il testo già inserito dai deputati della Svp alla Camera è stato - informa Zeller - confermato anche dall'Assemblea del Senato con una modifica tecnica ai fini dell'adeguamento del nostro sistema alle modifiche introdotte al Senato (ossia premio di maggioranza alla lista vincente anzichè alla coalizione)". Secondo Zeller, "assai positivo è che, diversamente dal resto del Paese, nelle regioni speciali Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Valle d'Aosta verranno reintrodotti i collegi uninominali per l'elezione della Camera dei Deputati.
Fino ad ora avevamo i collegi uninominali solo per l'elezione del Senato. Ora per l'Alto Adige/Sudtirol avremo quattro collegi uninominali, così come era previsto fino alle elezioni politiche del 2001. Potremmo, pertanto, assicurarci tre candidati del gruppo linguistico tedesco o ladino; per il collegio di Bolzano sarà possibile l'elezione di un esponente del gruppo linguistico italiano. Abbiamo un'ottima esperienza con i collegi uninominali. Si tratta di un sistema semplice e trasparente che rispetta la volontà degli elettori". "I restanti tre seggi assegnati alla Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol verranno assegnati con il proporzionale e verranno così ripartiti: due seggi andranno alla lista vincente a livello nazionale, il terzo seggio andrà a quella lista che ottiene, come seconda, più voti nella Regione." Resta invariata, invece, la soglia del 20% a livello regionale riservata alle minoranze linguistiche.
"Non è stato possibile abbassare questa soglia", tiene a precisare Zeller. "Anche il nostro emendamento con il quale volevamo finalmente garantire l'accesso alla rappresentanza di candidati della minoranza linguistica slovena è stato respinto. Questo prevedeva, per la Regione Friuli-Venezia-Giulia, che il limite del 20% si applicasse non a livello regionale bensì al collegio plurinominale costituito tenendo conto delle località in cui risiedono minoranze slovene. Continuerà, pertanto, ad essere difficile per la minoranza linguistica slovena avere un proprio rappresentante in Parlamento", conclude Zeller.