Degasperi sui ticket sanitari: «Basta tartassare i cittadini»
Filippo Degasperi del M5S prende posizione sull'introduzione dei nuovi ticket sanitari con tanto di aumento che colpisce tutti i cittadini indifferentemente dal reddito. Il consigliere provinciale non ha gradito per nulla la decisione della giunta Rossi e non lo nasconde: «Siamo alle solite. Si rimangiano la parola, alzano le tasse, non mettono mano agli sprechi. E quando si vedono scoperti non trovano di meglio che dire che si tratta di pochi soldi e che comunque non ne possono fare a meno. Certo, per chi vive nel dorato mondo dei Rossi o delle Borgonovo Re un aumento di 3 euro sul ticket deve sembrare irrisorio, e figuriamoci un euro in più a ricetta. Peccato che non sia lo stesso mondo nel quale vivono gli altri cittadini, che ormai faticano a tirare a fine mese e per i quali anche un aumento minimo può voler dire dover scegliere se curarsi o mettere in tavola qualcosa per cena. E si badi bene che non è vero che i trentini paghino poco. In realtà scuciono ogni anno per la sanità qualcosa come 1,2 miliardi di euro, per un costo superiore del 20% alla media nazionale. Da ridere poi che sulla sanità il programma del PD 2008-2013 recitasse cose tipo "ogni Trentino deve avere la certezza di essere curato bene, vicino a casa e gratuitamente" basta poco tempo e... si cambia verso di 180 gradi, naturalmente con prelievo dalle tasche dei contribuenti!».
Degasperi prosegue affrontando la questione dei supposti problemi di cassa della Provincia: «Quanto alla scusa che non si può rinunciare all'aumento dei ticket, pena il naufragio della sanità trentina, ci viene spontaneo chiederci come si concili questo spasmodico bisogno di tasse con i fondi che secondo la stessa giunta sbucano tra le pieghe dell'ultimo bilancio. Ma come? Solo la settimana scorsa ci hanno raccontato che c'erano 71 milioni di euro in più dovuti a risparmi vari, belli e pronti per una serie di interventi giusto prima delle comunali, però subito dopo dicono che il ticket lo devono aumentare a tutti lo stesso, anche rimangiandosi gli ordini del giorno da loro stessi votati? E se ci sono tutti questi problemi, perché i megaprogetti stile NOT o protonterapia proseguono inarrestabili nonostante tutto e tutti? Parliamo di investimenti che superano il miliardo di euro che si tengono in piedi anche aumentando le tasse ai cittadini comuni, e sorge il dubbio che più che la tutela della salute l'obiettivo sia gestire l'enorme massa di denaro pubblico connesso».
Conclude Degasperi: «Questa è la stessa tecnica usata lo scorso autunno per costringerci ad accettare il mancato taglio dell'addizionale irpef: gridano al lupo al lupo per poter caricare di tasse i cittadini stremati, poi usano quei soldi per alimentare il sistema clientelare tramite il quale amministrano il consenso. Una spirale perversa che deve finire, perché altrimenti a finire sarà quel poco di benessere che resta alla gente normale».