«Troppa tensione» mons. Galantino rinuncia all'incontro oggi in Tesino

Troppe polemiche: il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, rinuncia a prendere parte all’evento pubblico su Alcide De Gasperi, in agenda a Pieve Tesino. Il governatore Rossi: un clima di polemica esasperata: peccato

Troppe polemiche: il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, rinuncia a prendere parte oggi all’evento pubblico su Alcide De Gasperi, in agenda a Pieve Tesino. La decisione di non prendere parte questo pomeriggio all’evento pubblico (la Lectio degasperiana) è «in continuità - spiega lo stesso monsignor Galantino - con l’atteggiamento di riservatezza e di silenzio adottato nell’ultima settimana».

Il prelato si scusa con la Fondazione trentina Alcide De Gasperi se questa sera non sarà a presentare il suo testo di persona, «come pur sarebbe giusto. La scelta di affidarlo al prof. Giuseppe Tognon l’ho soppesata con cura al fine di evitare, con la mia sola presenza, di contribuire a rafforzare polemiche o anche semplicemente di allontanare il momento del rasserenamento di un clima invano esasperato».

Parlando dell’eredità di De Gasperi, Galantino rileva che ha avuto la possibilità di rileggere i suoi scritti «alla luce del momento storico che stiamo vivendo: un momento davvero gravido di nuove e ampie possibilità per la società civile come per quella ecclesiale».

«Mi sono convinto che la disponibilità a fare un passo indietro a volte sia la via migliore affinché alcune idee di fondo e alcuni valori si accreditino, puntando ad affermarsi», dice Galantino, nella nota in cui spiega perché non parteciperà oggi in Tesino.

«Questa fiducia è rafforzata dalla consapevolezza che, se con parole forti ho potuto urtare la sensibilità di qualcuno, l’ho fatto per un’istanza che continuo a credere esclusivamente evangelica».

La politica di Alcide De Gasperi «non è quella che siamo stati abituati a vedere oggi, vale a dire un puzzle di ambizioni personali all’interno di un piccolo harem di cooptati e di furbi», ha scritto Galantino nella sua Lectio.
«I veri politici - sottolinea il segretario della Cei - segnano la storia ed è con la storia che vanno giudicati, perché solo da quella prospettiva che non è mai comoda, si possono percepire grandezze e miserie dell’umanità».

«Pensiamo spesso che il buon cattolico sia un uomo a metà, una via di mezzo tra gli ambiziosi e i disperati e non è vero. Pensiamo che un cattolico sia un uomo con il freno a mano, che non possa godere del successo della scienza o dei frutti della ricchezza, ma sono bestemmie perché non c’è nessun motivo che ci spinga a rinunciare ad offrire al Signore il meglio dell’intelligenza e dello sviluppo economico e tecnologico».


«Poteva pensarci prima». È la risposta del segretario della Lega Nord Matteo Salvini in merito alla decisione di mons. Nunzio Galantino.

«Avrei preferito che monsignor Galantino venisse ma capisco il suo gesto, di grande sensibilità e umiltà, in un clima che era molto pesante». Lo ha detto il presidente della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Giuseppe Tognon, incaricato di leggere la lectio magistralis degasperiana scritta dal segretario generale della Cei. «Ammettere di fare un passo indietro è un grande gesto, però non si possono fare passi indietro sui contenuti, sarebbe come tradire il Vangelo», ha aggiunto Tognon. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore della Fondazione, Giuseppe Zorzi, secondo il quale «questo episodio dimostra che è un momento delicatissimo sia in politica che nella Chiesa».

Sulla sconcertante vicenda è intervenuto il governatore Ugo Rossi:
«Dispiace apprendere dell’assenza di monsignor Nunzio Galantino questa sera a Pieve Tesino per la tradizionale Lectio degasperiana, che si tiene ormai da qualche anno nel paese natale del grande statista per iniziativa della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi. Siamo certi che la presenza di un relatore così qualificato avrebbe portato un importante contributo alla riflessione in corso sul pensiero degasperiano, nel delicato momento storico che stiamo vivendo. Senza entrare nel merito della decisione, che monsignor Galantino ha attentamente ponderato, mi sembra opportuno sottolineare come il clima di  polemica esasperata che si respira in questi giorni, su temi come quello dell’accoglienza dei migranti, non aiuta ad affrontare con lucidità e ragionevolezza un problema che investe tutta l’Europa e che non si rimuove con le polemiche o gli slogan. Credo inoltre che proprio l’esempio che ci viene dalla condotta tenuta da Degasperi anche nei momenti più difficili della storia d’Italia possa rappresentare, in questo senso, una buona fonte di ispirazione. Questo risulta evidente dalla stesso Lectio, di grande respiro, letta nell’appuntamento di oggi, che ci richiama davvero a una riflessione profonda su pensiero e l’operato dello statista trentino, uno dei padri dell’Europa unita».

«Quello di monsignor Galantino è un atto di grande sensibilità perchè non ha voluto essere per l’ennesima volta trascinato in una polemica diretta di tipo partitico, ma è anche un brutto segnale». Lo ha detto il deputato trentino Lorenzo Dellai intervenuto a Pieve Tesino, paese natale di Alcide De Gasperi, alla lettura della lectio degasperiana. «Questa significa - ha aggiunto Dellai - che nel nostro Paese chi come monsignor Galantino ha il coraggio di dire parole di verità è indotto in qualche modo a stare zitto, e chi invece ogni giorno le spara una più grossa dell’altra finisce sempre in televisione, nei talkshow e sui giornali».

«Da che pulpito viene la predica! Quelle di Galantino sono offese gratuite nei confronti di chi si impegna per la cosa pubblica. In quanto a cooptati, harem e furbi, evidentemente Galantino in quanto capo dei vescovi se ne intende assai». Così Daniela Santanchè parlamentare di Fi in una nota.

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