La promessa di Renzi: «Nel 2016 saranno abolite Imu e Tasi»
«Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giochino». Lo ha detto oggi Matteo Renzi. «In Italia la tassazione è esagerata» e bisogna abbassare le imposte ma per fare questo «non basta un anno», ha aggiunto il premier, spiegando che che abbassarle restituisce «equità sociale» e non lo si fa «per guadagnare consensi». E ancora: «Abbiamo dimezzato i permessi sindacali: il sindacato è una cosa bella ma se riduci i permessi non fa male. Noi abbiamo il maggior numero di sindacalisti e politici e se noi riduciamo il numero un po' non è un attacco al sindacato ma è un modo per dire fai meglio il tuo lavoro».
«Il pacchetto di riforme che stiamo tentando di fare dal jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione PA, dalla Buona Scuola alla responsabilità civile dei magistrati. Il tentativo è che l'Italia recuperi il tempo perso» spiega il premier. «L'Italia può giocare un ruolo nell'Europa che cambia ma a condizione che sia essa stessa a cambiare».
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Il premier sulla questione immigrazione: «Salviamo vite anche se costa voti»
«Noi prima salviamo vite umane anche a costo di perdere voti. E' una questione di civiltà» ha detto il premier. «Non mi sono candidato al Parlamento perchè il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell'opposizione. E' una rivoluzione».
«Senato non è il telegatto»
«E' incredibile la discussione. Dicono che se non c'è elezione diretta» dei senatori «è a rischio la democrazia» ma «non è che devi votare tante volte, quello è il telegatto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori» afferma Renzi. «Non mi sono candidato al Parlamento perché il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell'opposizione. E' una rivoluzione».