Terme, centri bellezza e pay-tv nel nuovo redditometro
Terme, centri bellezza e abbonamenti alla pay-tv. Ma anche assegni periodici al coniuge, rette per gli asili e investimenti in fondi. Sono alcune delle voci di spesa presenti nel nuovo redditometro, il cui decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Obiettivo del redditometro è combattere l'evasione fiscale con controlli incrociati tra il reddito e le spese effettuate per scoprire eventuali discrepanze tra l'effettivo tenore di vita e quanto dichiarato. Gli accertamenti avvengono nel solo caso in cui lo «scostamento» superi il 20% fra reddito dichiarato e le spese sostenute, ma al contribuente è comunque data la possibilità di difendersi, anche in contradditorio.
La nuova versione accoglie i rilievi del Garante della privacy ed elimina il concetto di «spese medie dell'Istat», che non concorreranno quindi né alla selezione dei contribuenti né potranno essere utilizzate in sede di contraddittorio. L'altra novità riguarda «la determinazione sintetica del reddito complessivo delle presone fisiche», per la quale «l'ammontare risultante dalle informazioni presenti in anagrafe tributaria si considera prevalente a quello calcolato induttivamente». I nuovi criteri si applicano per gli accertamenti validi sui redditi a partire dal 2011 e riguardano oltre 100 voci di spesa che ricalcano quelle della precedente versione, divise in due grandi macro-aree: consumi e investimenti.
La prima comprende gli alimentari, l'abitazione (mutuo, affitto, condominio e i compensi all'agente immobiliare), i combustibili, i mobili, la sanità e i trasporti, con un dettaglio che scende fino al costo al metro per le riparazioni dei natanti. Ma riguarda anche l'istruzione, il tempo libero e gli animali. Degli investimenti fanno parte gli immobili e i beni mobili registrati, ma anche le polizze assicurative, l'acquisto di azioni, obbligazioni e quote di fondi comuni.