I manager incaricati di attuare piani di licenziamento hanno ispirato diverse pellicole cinematografiche negli ultimi anni, ma ieri, in Francia, probabilmente la realtà ha superato la fantasia: due direttori delle risorse umane in fuga, con i vestiti a brandelli, praticamente in mutande, inseguiti dai lavoratori arrabbiati per l'annuncio di 2.900 licenziamenti.

Non è accaduto negli Stati Uniti, spesso in Europa raffigurati come il simbolo di rapporti di lavoro che offrono scarse garanzie di sicurezza. È accaduto in Francia e nientemeno che in quella che era la compagnia di bandiera del'orgogliosa naziona transalpina, la Air France, oggi unita alla olandese Klm ma in una grave situazione economica.

Ai lavoratori e ai sindacati non va giù l'impostazione del piano di ristrutturazione aziendale, accusato fra l'altro di scaricare sulla massa di dipendenti dei livelli meno elevati i costi necessari per soddisfare le richieste contrattuali dei piloti, categoria peraltro a sua volta sul piede di guerra da tempo anche per timore di finire decimata e penalizzata sul piano normativo e economico dalla crescita della compagnia low cost del gruppo franco-olandese, la Transavia, che offre condizioni di lavoro peggiori.

Nei tagli. previsti per far fronte a pesanti perdite di bilancio, figurano già 300 piloti, oltre a 900 assistenti di volo e 1.700 dipendenti impiegati a terra negli scali utilizzati dalla compagnia la cui sede ieri è stata letteralmente presa d'assalto dai lavoratori, mentre era in corso una riunione del top management per definire i dettagli del piano di licenziamenti.

Una seduta finita con i responsabili delle risorse umani che scappavano dalla furia dei lavoratori e cercavano goffamente di mettersi in salvo, aiutati da poliziotti un poco perplessi, visibilmente sotto choc per il trattamento ricevuto da chi sta perdende il posto di lavoro.

I sindacati si sono dissociati da simili comportamenti dei lavoratori, ma hanno sottolineato il clima di esasperazione creato dall'azienda con un piano di licenziamenti che sconvolgerebbe la vita di migliaia di famiglie.

Ecco il video della fuga dei manager.

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