Prima casa, pagheranno in meno. Abitazioni di lusso chiamate alla cassa
«Ampliare le detrazioni al fine di aumentare la platea degli esenti, che oggi si aggira sul 70%. Ma diciamo no a togliere l'Imis anche alle case di lusso, non sarebbe equo». Carlo Daldoss, assessore agli enti locali della giunta provinciale, conferma la linea della Provincia rispetto alla tassa sulla prima casa. Se ieri il Consiglio dei ministri ha annunciato che con la legge di stabilità non si pagherà più la Tasi e l'Imu sulla prima casa, anche per le categorie immobiliari considerate di lusso (cioè le categorie catastali A1, A8 e A9), la Provincia va avanti sulla strada impostata l'anno scorso.
Ovvero quella di ridurre il peso dell'Imis (equivalente trentino della Tasi e dell'Imu valide nel resto d'Italia, Bolzano esclusa) fino praticamente ad azzerarlo per la stragrande maggioranza delle prime abitazioni. Lasciando però una quota delle entrate - 3,5 milioni di euro nel primo anno di applicazione dell'Imis, meno se le detrazioni saranno ampliate - a carico delle prime case di maggior pregio e di quelle che, pur non classificate come di lusso, hanno però una rendita catastale molto elevata.
«Sulla prima casa vogliano alzare il livello e rendere più ampia la platea di chi già oggi non paga. Come? Aumentando le detrazioni in modo tale che vada a coprire del tutto l'imposta per le case con una rendita media. Ma non possiamo dire di sì alla cancellazione dell'imposta sulle case di lusso, che senso ha? Anche si trattasse di soli 500.000 euro che entrano da quelle categorie, è giusto che la tassa venga riscossa».
Al di là delle scelte della Provincia, poi, saranno comunque i singoli Comuni che potranno decidere se aumentare la detrazione fino a cancellare l'Imis per tutti. O potranno modificare le aliquote. Le condizioni per applicare l'Imis alle prime abitazioni sono infatti diverse tra Comune e Comune già quest'anno.
Tanto che già una serie di Comuni trentini ha anticipato la proposta del premier Matteo Renzi di abolire la tassazione sulla proprietà della prima casa giù per l'anno di imposta 2015, quindi con un anno di anticipo sul governo. Se a livello nazionale il presidente del Consiglio ha detto che azzererà l'accoppiata Imu-Tasi, per quanto riguarda la Provincia di Trento ci sono già municipi che hanno tolto definitivamente una imposta che, in ogni caso, è stata alleggerita rispetto all'Imu già nel 2015. Secondo le valutazioni dei tecnici provinciali che stanno facendo le prime valutazioni sull'esordio dell'Imis, infatti, a livello provinciale paga meno di una casa su tre l'Imis. Rispetto all'Imu, che prevedeva un'esenzione fissa di 50 euro, aumentata di altri 50 euro per ciascun figlio a carico sotto i 26 annid i età, con l'Imis la detrazione diversa da Comune a Comune è molto più elevata e riesce così a compensare la tassazione di molte prime abitazioni.
Ma se l'esenzione sulla prima abitazione ormai riguarda con l'Imis circa il 70% dei proprietari, a livello trentino ci sono già alcuni Comuni che hanno deciso di azzerare l'imposta municipale per tutte le prime abitazioni, comprese quelle di lusso. Non solo, dunque, per le categorie A2, ovvero le abitazioni classificate come di valore ordinario, ma anche per le ville o le case di alto valore di mercato c'è l'azzeramento dell'imposta come a Cavalese o a Mezzana ad esempio.