Abolizione Imu, in rapporto al suo reddito basso chi è povero ma ha casa ci guadagna più di tutti
La Cgia di Mestre calcola l'incidenza dei risparmi sul denaro guadagnato in un anno
Sul piano del risparmio fiscale in termini assoluti saranno i proprietari di ville, castelli e abitazioni di lusso a trarre vantaggio dall’abolizione della Tasi e dell’Imu sulla prima casa prevista dalla legge di Stabilità 2016, ma guardando l’incidenza del risparmio sul reddito disponibile del proprietari il dato si capovolge e sono le famiglie meno abbienti a trarne maggior beneficio: a dirlo la Cgia di Mestre.
Infatti, per i possessori delle abitazioni di categoria A2 (tipo civile) il risparmio sarà di circa 227 euro all’anno, per quelle A3 (tipo economico) di 120 euro, mentre i possessori di una abitazione di tipo signorile o di una villa beneficeranno di un regalo attorno ai 1.830 euro. I proprietari di castelli, infine, potranno usufruire di un risparmio che dovrebbe sfiorare i 2.280 euro.
Dai dati sulla distribuzione dei proprietari di prima casa sia per fasce di reddito sia per imposta pagata, emerge invece che per coloro che presentano un reddito fino a 10.000 euro, l’abolizione delle tasse sulla prima casa garantirà un risparmio medio di 152 euro che incide per il 3% sul reddito disponibile.
Per la fascia di reddito successiva che va da 10.000 a 28.000 euro, invece, il risparmio medio sale fino a 161 euro, ma l’incidenza sul reddito scende all’1%. In buona sostanza, al crescere del reddito aumenta il vantaggio fiscale, ma si riduce progressivamente l’incidenza sul reddito.
Per coloro che presentano un reddito medio disponibile di 100.000 euro, lo sgravio è di 362 euro, ma l’incidenza si abbassa allo 0,58%