L'Italia delle 100 tasse 8 mila euro a testa
Cento tasse che pesano mediamente per 8 mila euro a contribuente e salgono a 12 mila euro in presenza di contributi previdenziali. Il calcolo è della Cgia di Mestre che ha stilato un lungo elenco di voci che include addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute. Si paga una tassa persino sui rumori degli aerei e sui sacchetti di plastica non biodegradabili. Le imposte che gravano di più sulle tasche dei cittadini italiani sono due e rappresentano più della metà del gettito (il 53,1%): si chiamano Irpef e Iva.
La prima garantisce alle casse dello Stato un gettito che supera i 161 miliardi di euro (il 33,2% ovvero un terzo del gettito) mentre la seconda sfiora i 97 miliardi di euro (19,9% del gettito).
In generale per Cgia a un sistema tributario frammentato, con le sue tante scadenze fiscali, si accompagna invece un gettito estremamente concentrato: le prime 10 imposte valgono 417,7 miliardi di euro e garantiscono l'86% del gettito tributario complessivo che nel 2014 si è attestato a 486,6 miliardi di euro. Va anche tenuto conto che la pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (30,1%) è la terza più elevata dell'area euro dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%).
Le curiosità: l'imposta quella più elevata è l'Irpef; quella che paghiamo tutti i giorni è l'Iva; la più pagata dalle società è l'Ires; la più odiata dalle imprese è l'Irap; la più singolare è quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili; la più odiata dalle famiglie è l'Imu/Tasi; le più stravaganti sono le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni).