Belgrado, ministro della difesa destituito dopo frase sessista a una reporter
Il premier serbo Alkesandar Vucic ha destituito il ministro della difesa Bratislav Gasic, protagonista di una pesante gaffe nella quale ieri aveva pronunciato una frase volgare e sessista verso una giornalista serba.
«Mi piacciono le giornaliste che si inginocchiano così facilmente»: questa la frase dalla chiara allusione sessuale pronunciata dal ministro ieri nel corso di una visita a uno stabilimento che produce per il settore militare, situato a Trstenik, nel sud del Paese.
L’episodio è avvenuto quando, dopo la visita, il ministro si è avvicinato a un gruppo di reporter e cineoperatori che attendevano le sue dichiarazioni alla stampa.
Alcuni di loro, compresa una giornalista dell’emittente privata B92, erano accovacciati, per non mettersi davanti alle telecamere. Ed è stato allora che Gasic, rivolto alla giornalista di B92, ha pronunciato la frase incriminata, sentita e registrata da tutti e subito postata sulla rete, compreso YouTube.
Le reazioni e le condanne non si sono fatte attendere.
Sdegno è stato espresso da tutto il mondo politico, dalle associazioni di difesa dei diritti umani, dalle associazioni dei giornalisti, che chiedono a gran voce le dimissioni del ministro.
A nulla sono servite le scuse di Gasic giunte nella tarda serata di ieri, con il ministro che ha ammesso il suo «comportamento vergognoso e scandaloso». Ha pure telefonato personalmente alla giornalista per chiederle scusa.
L’ormai ex ministro non è nuovo, peraltro, a gaffe e incidenti spiacevoli con i giornalisti.
E dopo l’ultimo episodio i giornalisti serbi avevano annunciato per il tardo pomeriggio di oggi una manifestazione davanti alla sede del governo a Belgrado per protestare (”I giornalisti non si inginocchiano. Dimissioni” lo slogan) contro il comportamento «sessista» e «volgare» del ministro della difesa Bratislav Gasic, del quale chiedevano a gran voce le dimissioni.
«Fino a quando non si farà da parte, avevano annunciato le due associazioni dei giornalisti, il ministro verrà boicottato in ogni sua visita e dichiarazione».
Ecco il video dell'episodio incriminato
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