Patt: Chilovi, Ottobre e Corona sfidano Panizza per la segreteria
Il senatore e segretario del Patt, Franco Panizza , nella sua corsa per la riconferma alla guida del partito non si troverà la strada spianata, come avvenne 4 anni fa quando era l'unico candidato. Ora, ben tre avversari sono scesi in campo, decisi a metterne in discussione la leadership al congresso del 13 marzo, anche se oggettivamente la frammentazione di candidature, invece di rendere concreta un'alternativa, unendo le forze dei più critici con il segretario uscente, non farà che favorirlo, pur indebolendone il consenso.
Ieri mattina, poco prima del termine per il deposito delle candidature, si è presentato Dario Chilovi , come candidato alla segreteria espressione della tesi congressuale depositata la settimana scorsa dal consigliere provinciale e presidente del partito, Walter Kaswalder, di cui è collaboratore di fiducia nel gruppo consiliare. Chilovi, dunque, si aggiunge ai nomi del deputato Mauro Ottobre , che da mesi si stava organizzando in vista di questo congresso, e di Giuseppe Corona , vicepresidente degli Schützen trentini, che si presenta come il candidato dei «veri autonomisti» di chi «crede nel Tirolo e nell'autodeterminazione dei popoli».
I tre sfidanti, pronti a dare del filo da torcere a Panizza, si presentano nel nome del rinnovamento, una esigenza che il segretario in carica proprio non capisce, posto che continua a ripetere che con la sua segreteria il partito si è aperto come mai prima, coinvolgendo anche molti giovani e donne. E poi sottolinea: «Dopo tutto, io sono solo al primo mandato da segretario». È vero, in effetti, che Panizza è stato eletto all'ultimo congresso, quindi è al primo mandato, ma il segretario non dice che mentre lo statuto prevede che la segreteria del partito vada rinnovata ogni due anni, lui è in carica da quattro. Il congresso, infatti, per un motivo o per l'altro, è stato sempre rinviato e dunque si arriva 4 anni dopo la precedente elezione, che è come dire un mandato durato il doppio.
E forse è proprio questa gestione del partito così legata alla figura totalizzante del segretario Panizza, in asse perfetto con il Ugo Rossi, che ha suscitato in questi anni malcontento nella base, nonostante i successi inanellati, soprattutto la conquista della presidenza della Provincia, l'aumento dei consensi elettorali e persino due parlamentari - un senatore e un deputato - del Patt a Roma, risultati mai ottenuti prima e che neppure gli avversari interni possono disconoscere. Eppure il malessere, soprattutto di chi è finito nel cono d'ombra o non si sente perfettamente allineato con la strategia della coppia Panizza-Rossi, ha deciso di cogliere l'occasione del congresso per mostrare che un dibattito interno c'è e che il partito non è monolitico.
Resta il fatto che i rappresentanti istituzionali sono quasi tutti con Panizza. Oltre a Rossi, lo sostengono l'assessore provinciale Michele Dallapiccola e quasi tutti i consiglieri provinciali (Kaswalder e Bottamedi esclusi). Molti anche i sindaci e gli amministratori locali decisi a stare nel «cerchio magico» del capo.
Al congresso del 13 marzo per l'elezione del segretario provinciale del Patt non voteranno gli iscritti ma 250 delegati che verranno eletti nelle 15 assemblee territoriali che si terranno da lunedì prossimo al 29 febbraio. Il meccanismo è piuttosto complesso.
Del totale dei delegati, 150 sono determinati proporzionalmente in base al numero medio delle tessere degli ultimi tre anni (2013-2015), per evitare la corsa al tesseramento con le «truppe cammellate», come accade per il congresso dell'Upt, dove al congresso votano gli iscritti dell'ultimo anno. Gli altri 100 delegati sono determinati proporzionalmente in base ai voti ottenuti dalla lista del Patt elle ultime elezioni provinciali in un determinato territorio.
Nell'ultimo anno - 2015 - comunque gli iscritti al Patt sono stati in totale 3.020 , con il numero maggiore negli ambiti territoriali più popolosi. Dunque in testa si trovano l'Alto Garda e Ledro, poi la Vallagarina, l'Alta e Bassa Valsugana e la Val di Non.
Il regolamento consente ai candidati di trovare un accordo prima di arrivare al congresso. Fino alle ore 12 del 12 marzo , giorno prima del congresso, si possono unire i contenuti di due o pià tesi i candidati possono anche concordare di puntare su un altro nome. Quindi fino all'ultimo giorno tutto può succedere, persino che resti un solo candidato segretario e persino che non sia nessuno dei quattro nomi che si sono presentati ieri alla partenza.