Il Pd lavora per le adozioni alle coppie omosessuali
Renzi: è finito il tempo dei veti
Non si è ancora posata la polvere sulle unioni civili che la paternità di Nichi Vendola fa infuriare cattolici e qualche laico, come Laura Boldrini, che esprime «riserve sulla maternità surrogata» anche se si affretta a difendere l’esponente di Sel dai commenti «volgari». Polemiche che spingono il Pd ad avviare la riforma delle adozioni, partendo da un’indagine conoscitiva in Parlamento. Matteo Renzi sfida il leader del Family Day Massimo Gandolfini: alla minaccia di far cadere il governo al referendum sulle riforme come ricatto per le unioni civili il premier risponde con la sfida di convincere sul ddl Boschi andando anche «nelle parrocchie».
Nichi Vendola, dopo la nascita di Tobia, figlio suo e del compagno Ed grazie all’utero di una donna che vive in California, resta fisicamente lontano dalle polemiche. I suoi esprimono sdegno per le «offese dei professionisti dell’odio» ma i dubbi su una pratica, vietata in Italia, sono diffusi a livello trasversale.
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Un fatto di cronaca, la vicenda Vendola, che incrocia il nuovo dossier che il Pd vuole mettere in agenda: la riforma delle adozioni per semplificare un iter molto complesso e magari allargarne la possibilità a coppie omosessuali e a single. Un ddl che i Pd vogliono portare a casa entro la legislatura. Alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, in settimana, il capogruppo Ettore Rosato chiederà la calendarizzazione in tempi brevi alla Camera delle unioni civili. Sulle adozioni si è partiti ieri con l’indagine conoscitiva mentre nell’assemblea del Pd, domani sera, si discuterà per capire l’orientamento dei deputati. «Non ci siamo fermati - sostiene Matteo Renzi - alla sacrosanta esigenza di riconoscere diritti alle coppie omosessuali perchè sarebbe stato incivile il contrario».
C’è però una minaccia che al leader Pd non è proprio andata giù: la vendetta annunciata dal leader del Family Day di far fallire il referendum sulle riforme. «Che c’entra la difesa della famiglia con la riforma del Senato? Che c’entrano le coppie omosessuali con la cancellazione del Cnel?». Al «che c’azzecca» Renzi aggiunge la sfida: «Se mi inviteranno andrò nelle parrocchie, come nelle realtà del volontariato, a dire perché, a mio giudizio, è giusto che la riforma passi». E «se qualcuno vorrà mandarci a casa per questo, andremo a casa. Ma fino a quel momento, ostinati e sorridenti, continueremo a fare le cose che per noi servono all’Italia».