«I piccoli migranti trasformati in detenuti»
L’allarme lanciato da Save the children
Dopo l’annuncio dell’interruzione in Grecia delle attività nei centri «di fatto divenuti di detenzione», in seguito all’accordo Ue-Turchia entrato in vigore il 20 marzo, Save the Children torna a esprimere «profonda preoccupazione per i bambini vulnerabili appena arrivati e le loro famiglie, che saranno sottoposti a una detenzione illegale e ingiustificata per lunghi periodi di tempo».
«Attualmente, tutti i richiedenti asilo e i migranti arrivati sulle isole dopo lunedì, a prescindere dal loro status, vengono rinchiusi nei centri di detenzione di nuova designazione fino a quando, in seguito ai loro colloqui individuali, viene emessa una valutazione sulla loro ammissibilità. Le domande di asilo, i colloqui e le valutazioni possono durare settimane o addirittura mesi. Di conseguenza, i richiedenti asilo sono e saranno sottoposti a una detenzione illegale e contraria al diritto internazionale ed europeo in materia di diritti umani», ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.
«Non è assolutamente possibile trasformare da un giorno all’altro gli hotspot di ricezione in centri di detenzione rispettando i requisiti legali internazionali ed europei. A fare le spese di questa scelta saranno soprattutto i bambini. Sappiamo già che tra coloro che verranno sottoposti a detenzione ci saranno i minori non accompagnati, soggetti particolarmente vulnerabili che - aggiunge Neri - richiedono un sostegno specializzato e una protezione che non possono ricevere in questi ambienti. Ricordiamo alle autorità che la detenzione dei bambini è illegale e non avviene mai nel loro superiore interesse».