Livorno, indagato il sindaco 5 stelle Grillo in suo aiuto «Siamo con te»
Beppe Grillo al fianco di Filippo Nogarin, il sindaco M5S di Livorno raggiunto oggi da un avviso di garanzia in merito all'indagine sulla gestione dei rifiuti della città toscana. «Ti sosteniamo, siamo con te. Tieni duro, non ti lasciamo solo» - avrebbe detto Grillo a Nogarin in una telefonata. «Come già avevo previsto in questi giorni - ha scritto Nogarin su Facebook - stamattina ho ricevuto un avviso di garanzia legato alla richiesta di concordato per l'Aamps di Livorno del tutto identico a quello dell'assessore Lemmetti. Non conosco ancora la contestazione specifica. Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene dell'azienda e dei livornesi», ma «se già durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del M5S sono pronto a dimettermi».
L'inchiesta parte dalla Aamps, l'azienda dei rifiuti controllata al 100 per cento dal Comune di Livorno che proprio il sindaco pentastellato ha voluto fosse avviata al concordato preventivo. Sulla gestione dell'azienda gravata da una situazione debitoria pesantissima, anche perchè secondo i livornesi del M5S non avrebbe mai incassato negli anni alcuni importanti servizi svolti, la procura di Livorno e la guardia di finanza ha voluto vederci più chiaro: accertamenti, acquisizioni di documenti e, da qualche settimana, le informazioni di garanzia, per ora una decina arrivate a ex amministratori e allo stesso ex sindaco Pd Alessandro Cosimi.
L'arco degli accertamenti, infatti, va dal 2012, quando l'amministrazione comunale era di centrosinistra, al 2016, quando la giunta pentastellata governava da circa due anni. I principali reati contestati, a vario titolo, vanno dalla malversazione ai danni dello Stato all'abuso di ufficio, dal falso in bilancio alla bancarotta fraudolenta. «Tutto emerso solo perchè abbiamo voluto noi che i libri contabili fossero portati in tribunale», sostengono gli M5S confidando proprio sul buon fine di un concordato preventivo.
Reati di bancarotta e abuso d'ufficio anche per l'assunzione di 33 lavoratori precari dell'Aamps alla fine del 2016, quando l'azienda era già in una situazione di grave difficoltà. E su questo punto la risposta di Nogarin e dei suoi è tutta politica e cioè la scelta di aver voluto tutelare i precari storici stabilizzandoli, cosa che, hanno più volte detto, le precedenti amministrazioni di centrosinistra non avevano fatto. La vicenda Aamps nei mesi scorsi ha provocato tensioni e strappi, con sedute di consiglio comunale infuocate con i lavoratori in aula preoccupati per il loro futuro. Ma anche nella giunta, con l'uscita di scena di un assessore, e nel movimento, con l'abbandono del gruppo consiliare di tre dissidenti.
Nogarin tuttavia può ancora contare su una maggioranza, per quanto risicata, e, soprattutto sul sostegno ribadito oggi da Grillo.
«Sono fermamente certo di aver sempre agito per il bene - sottolinea su Facebook il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, del Movimento 5 Stelle - provando a salvare una situazione disastrosa lasciataci in eredità dal Pd, ma sin d'ora posso ribadire che nel MoVimento 5 Stelle non si aspetta certo una sentenza per dimettersi, perché noi non siamo legati ad alcuna poltrona». «È evidente che ci siano ancora indagini in corso, tra l'altro promosse da noi stessi, visto che siamo stati noi a portare i libri in tribunale chiedendo ai magistrati di passarle ai raggi X", aggiunge Nogarin. "Speriamo di poter accedere agli atti il prima possibile per capire la condotta che ci viene contestata. Abbiamo bisogno di capire se si tratti di un atto dovuto o meno, visto che sul caso Aamps riteniamo di aver sempre e solo agito nell'interesse dei cittadini di Livorno, per riparare alle malefatte del Pd». «Un fronte in cui, tra l'altro, parrebbe cominciare a vedersi un po' di luce dopo anni e anni di buio pesto: il piano, ancora in corso di redazione, salvaguarderebbe i livelli occupazionali e soddisferebbe per buona parte i creditori», conclude il sindaco di Livorno.