Il saluto fascista in Italia è reato
Non è folclore, non c’è da ridere. Il braccio e la mano tesi verso l’alto sono una cosa seria. Fare il «saluto romano», o «saluto fascista» che dir si voglia, continua ad essere un reato in base alla legge Mancino - nonostante ci sia qualcuno che lo ritiene un atto «neutro», specie se non accompagnato da atti di violenza - perché si richiama «all’ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza».
Lo sottolinea la Cassazione confermando la colpevolezza di sette ultrà friulani, prosciolti tuttavia per prescrizione: allo stadio di Udine dove il 10 settembre 2008 si svolgeva la partita Italia contro la Georgia dagli spalti avevano fatto il saluto fascista per tutta la durata dell’inno nazionale italiano e la Digos li aveva identificati. Due di loro erano già sottoposti a Daspo.
Per essere punito, questo gesto, spiega la Cassazione nel verdetto 20450, «non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi di violenza», perché la legge Mancino - n.122 del 1993 - svolge una funzione di tutela preventiva e fare il saluto romano «di per sè» è giustificativo della condanna. La prescrizione.nel caso specifico, ha cancellato multe e condanne.