Raccordo anulare Il pedaggio impossibile

«Il presidente di Anas Gianni Vittorio Armani innumerevoli volte, anche in Parlamento e anche ieri intervistato da Rai News 24, ha escluso il pedaggio dell’arteria». Così l’Anas in una nota smentisce di avere un presunto progetto «di pedaggiare l’autostrada del Grande Raccordo Anulare di Roma», precisando che le notizie in tal senso sono «prive di ogni fondamento».

Il primo a parlare della necessità di tassare gli automobilisti che utilizzano il Gra era stato il leader leghista Matteo Salvini, poi smentito dalla sua candidata alla carica di sindaco di Roma, Giorgia Meloni. L’ipotesi dell’utilizzo a pagamento è da sempre una delle «battaglie locali» della Lega Nord.

A metterci il carico da 90, dopo le esternazioni salviniane, è stato Francesco Storace, capolista della Lista Storace Marchini sindaco: «Il salasso del pedaggio sul Gra è tutt’altro che scomparso. Pagheremo il Gra. È ancora vigente il bando Anas 2010 per la gara finalizzata alla fornitura e messa in opera di un sistema di pedaggio senza barriere su autostrade e raccordi autostradali in gestione direttà».

E ancora: «Hai voglia la Meloni a smentire Salvini - aggiunge - hai voglia Giachetti a sfottere la Meloni. Un pezzo di verità ce l’ha raccontata ieri, per radio, Silvio Berlusconi, che ha rivelato la resistenza che si dovette opporre da premier ai leghisti che pretendevano di inserire il pedaggio sul Gra di Roma nelle varie leggi di stabilità. A colpi di emendamenti puntualmente respinti dall’allora capo di palazzo Chigi. Ma il pericolo non è affatto svanito. Lo prova la tiepidezza di Giachetti che non può dire nulla oltre al rimprovero alla candidata di Fdi per la sua alleanza con Salvini. Ma i silenzi di Renzi e Delrio, non lasciano presagire nulla di buono. Dai due finora non abbiamo sentito neppure una parola».

Storace chiede, «dobbiamo stare sereni anche a Roma, signor presidente del Consiglio? Il presidente di Anas, Armani, in commissione al Senato parlò delle coperture economiche degli investimenti Anas «imputando i costi delle infrastrutture stradali a chi fruisce del servizio e in ragione del grado di utilizzo, secondo criteri di mercato». Un modo chiaro per comprendere la fine del film: saranno colpiti gli utenti dei tratti di strada oggi esonerati.

E il bando Anas 2010 venne poi vinto, manco a dirlo, da Autostrade per l’Italia. Ci fu una sollevazione bipartisan e il bando venne sospeso. Ma non è mai stato revocato o cancellato. «Tutto è già nei cassetti di Delrio e Renzi a palazzo Chigi. Aspettano solo il voto di Roma per agire. Tanto, un pezzo di opposizione pronta a dire che è giusto l’hanno trovata: risiede al nord, anche se si allea a Roma ma contro Roma. A dire di sì sarebbero tutti quelli che non sanno che vuol dire fare ore di fila restando incolonnati».

Oggi però arriva la secca smentita dell’Anas: il raccordo - che per i romani rappresenta il fulcro del sistema del traffico della capitale - non sarà a pagamento. Così pare. Intanto vi riproponiamo la parodia di Corrado Guzzanti-Antonello Venditti, con la sua canzone dedicata al grande raccordo anulare.

 

 

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