Definì Napolitano «indegno» Storace assolto in appello
Il leader de La Destra Francesco Storace è stato assolto in appello dall’accusa di vilipendio dell’allora capo dello Stato Giorgio Napolitano.
I giudici della prima corte d’appello hanno assolto Storace, presente in aula, con la formula «perché il fatto non costituisce reato».
La sentenza è stata accolta da un applauso dai presenti in aula.
Nei confronti di Storace il procuratore generale Roberta Barberini aveva chiesto la conferma della condanna a 6 mesi del primo grado.
L’ex ministro della Salute era finito sotto processo perché nell’ottobre del 2007 definì Giorgio Napolitano «indegno».
La vicenda giudiziaria, durata quasi dieci anni, era partita da un commento lasciato in un blog.
Poche righe in cui si definiva l’allora senatore a vita Rita Levi Montalcini come una «stampella» del governo presieduto da Romano Prodi che a palazzo Madama poteva contare su una maggioranza risicata.
Le parole apparse sul Web furono commentate dallo stesso premio Nobel con «sdegno» e rese da qualcuno che «non ha le mie stesse facoltà mentali».
Pochi giorni dopo la Montalcini incassò anche la solidarietà del capo dello Stato che definì quanto scritto sul blog dell’ex ministro della Salute come «indegno».
Dopo poche ore Storace utilizzò lo stesso aggettivo nei confronti del presidente della Republica.
«Sono proprio contento per questa sentenza. Io comunque stasera al Quirinale non ci vado perché, così Storace ha commentato la sentenza con la quale la I Corte d’appello lo ha assolto dall’accusa di vilipendio al Presidente emerito Napolitano.
«Evidentemente si poteva dire indegno a un Presidente della Repubblica fazioso. Se Mastella non avesse autorizzato il processo si sarebbero risparmiati tanti soldi.
Adesso vanno anche ringraziati i miei avvocati Naso e Reboa, appassionati difensori di una battaglia di libertà».