Controllori fiscali chiedevano mazzette
Si è concluso con quattro condanne, la più alta a 8 anni e 10 mesi, il processo a carico di tre ispettori dell’Agenzia delle Entrate e di un intermediario accusati concussione e tentata concussione.
Lo hanno stabilito i giudici della ottava sezione penale di Roma. I quattro erano finiti sotto indagine nel 2014 perché i quattro, secondo quanto accertato dal pm Mario Palazzi, chiedevano mazzette a ristoratori della Capitale per «alleggerire» i risultati di un controllo fiscale.
Il tribunale ha disposto una condanna a 8 anni e 10 mesi per Giuseppe Costantini, a 4 anni e mezzo per Gian Piero Giliberti e a 3 anni per Alberto Mario Gloria. Un anno e dieci mesi (con il beneficio della sospensione condizionale) è la pena attribuita ad Antonio Beltri, cugino di Costantini, coinvolto in un caso illecito nella veste di intermediario.
Nel dispositivo i giudici hanno stabilito per Costantini e Giliberti la cessazione del rapporto di impiego con la pubblica amministrazione. Ai due ispettori sono contestati anche i reati di falso e truffa ai danni dell’Agenzie delle Entrate per aver indicato nel verbale della verifica fiscale circostanze non corrispondenti al vero.