Ottobre: Rossi ha deluso Ci vuole un altro leader
Il deputato autonomista Mauro Ottobre, che dal 4 giugno scorso ha lasciato il Patt in polemica con la gestione Panizza-Rossi, interviene nel dibattito interno al centrosinistra autonomista, innescato dalla presa di posizione del vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi (Pd), a cui ha risposto ieri il segretario delle Stelle alpine, e annuncia: «Alle primarie per la leadership della coalizione sono pronto a sostenere anche un candidato del Pd, se presenteranno un nome. Rossi ha deluso».
Onorevole Ottobre, lei farà campagna per il sì al referendum costituzionale?
Certo. E mi sembra che il Patt stia facendo solo confusione. Io ho avuto modo di parlare con il ministro Boschi e ho anche un messaggio da parte sua. Lei ci è rimasta male per il comportamento del Patt, pensava di poter contare sul sostegno degli autonomisti perché tutto era già stato concordato.
Cosa intende per concordato? Il segretario Panizza chiede un documento di impegno politico.
È una richiesta assurda. Quello che abbiamo ottenuto è stato con le modifiche alla riforma in Parlamento nelle votazioni con l'approvazione delle nostre proposte. Punto. Che garanzia in più vuole ottenere? Il problema è che noi in Trentino e Alto Adige siamo fortemente in ritardo con la riforma dello Statuto.
Vuol dire che si dovrebbe accelerare almeno sul disegno di legge costituzionale di Zeller già depositato per la ridefinizione delle competenze primarie?
Certo. Dobbiamo cercare di arrivare almeno all'approvazione in prima lettura, visto che ora al Senato i nostri voti regionali contano. Altro che cercare firme a documenti. Panizza vuole tirare troppo l'elastico e rischia di rompersi. Molti autonomisti e anchio si fidano più delle capacità di Dellai che di Panizza e Rossi nel difendere l'autonomia.
Cosa manca a Rossi? Il segretario Panizza dice che ha fatto più riforme lui in due anni di chi l'ha preceduto.
Il presidente Rossi ha fatto le riforme che erano già state avviate da Dellai, se vogliamo dire la verità, come quella sui dirigenti. Con il congresso poteva lanciare una sua visione di lungo termine del Trentino. Invece non è in grado di elaborare un progetto e men che meno di tenere insieme e rilanciare la coalizione. Il Pd da subito ha cominciato a parlare di nuovo presidente nel 2018 e questo la dice lunga. Rossi non ha capacità di leadership e non è a colpi di arroganza che si va avanti. Per quanto mi riguarda Rossi ha deluso le aspettative che c'erano su di lui. Non ha rappresentato la svolta che aveva promesso.
Lei è uscito dal Patt, ora pensa di costituire un nuovo partito autonomista?
No. Per ora con molti amici, siamo circa 500, stiamo lavorando alla costituzione di un'associazione culturale e basta: «Autonomia dinamica». Io sono sempre stato di centrosinistra autonomista e dunque lavorerò per la coalizione pronto a sostenere alle primarie un nuovo leader che non sia Rossi per le elezioni del 2018. Potrà anche essere del Pd basta che sia la persona che riesce a dare più garanzie per l'autonomia.
Daldoss potrebbe sostenerlo?
Daldoss non è Rossi ma non si è ancora capito che cosa voglia fare.
Lei dice che Rossi non ha visione, ma Panizza sostiene che quello che conta è la concretezza di quanto realizzato. Non basta?
Io dico che il pragmatismo è la morte della politica se si perde l'idealità. Non basta parlare di soldi. E oltre tutto, Rossi cosa ha fatto? Il Not non lo vedremo neanche alla fine di questa legislatura. La Loppio-Busa neppure. L'economia è peggiore dell'Alto Adige.