Valdastico sbloccata, Delrio soddisfatto Primo tronco, quello veneto, da 800 milioni
«In Trentino - precisa Mauro Gilmozzi , assessore provinciale ai lavori pubblici - si farà solo quello che decidono i trentini»
«Vi segnalo che il Cipe ha ratificato l'accordo del Comitato paritetico (tra Stato, Veneto e Trentino, Ndr.) quindi tra gli investimenti della grande giornata di investimenti italiani che è stata ieri c'è il tema Valdastico». Lo ha detto in conferenza stampa il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio , commentando le decisioni del Cipe del giorno precedente. Il ministro ha detto inoltre che l'avvenuta promozione da parte del Cipe dei piani economici finanziari di una decina di concessioni autostradali «determina lo sblocco di alcuni lavori» tra cui ha citato appunto il primo tronco della Valdastico da 800 milioni (quello della parte veneta), che sarà realizzato dalla A4 Serenissima e potrà ora entrare nella fase di progettazione esecutiva, come ha annunciato l'assessore veneta Elisa De Berti.
Nel tratto trentino la Valdastico non sarà invece un'autostrada a pagamento, ma potrebbe comunque avere le dimensioni di una superstrada a quattro corsie (con impatto ambientale perciò non molto differente), per collegare il Veneto, tramite la Valle dell'Astico, alla statale del Brennero all'altezza di Trento sud, intercettando con una bretella il traffico proveniente dalla zona dei laghi di Caldonazzo e Levico. Che la direzione sia quella di realizzare una superstrada - e non una più ridotta strada a due corsie - ne è convinto il governatore del Veneto, Luca Zaia , che ieri su Facebook , in merito alla presa d'atto del Cipe dei passi avanti verso l'intesa fra Provincia di Trento, Regione Veneto e Stato sulla realizzazione del nuovo collegamento, ha scritto: «Ieri a Roma si è confermato il prolungamento dell'autostrada fino al Trentino, per poi proseguire con una superstrada. Ora ci saranno due anni per il progetto definitivo». E ha aggiunto: «Il Governo ha impegnato la società concessionaria della A4 a progettare un tratto in territorio trentino entro 2 anni, il cui tracciato sarà concordato con gli enti locali».
In effetti nell'«informativa» presentata al Cipe sullo stato dell'arte della questione Valdastico, si specifica che non ci sono più dubbi sul sì - per decenni negato - della Provincia di Trento alla realizzazione di una nuova strada che colleghi Vicenza a Trento, passando dalla Val d'Astico. L'unica cosa da definire ora è come e con quale tracciato.
Si legge infatti nel documento presentato al Cipe che: «La Provincia di Trento ha dato parere favorevole, con nota del 19 luglio 2016, sulle modifiche all'atto aggiuntivo introdotte dal ministero delle Infrastrutture, su sua richiesta, e riferite al secondo lotto funzionale configurato quale Corridoio di connessione infrastrutturale viaria tra la Valle dell'Astico, la Valsugana, la Valle dell'Adige, che in territorio trentino si contestualizza come collegamento tra la SS 47 Valsugana e la SS 12 dell'Abetone e del Brennero».
Dunque ora il tratto di completamento verso nord della Valdastico, tra Piovene Rocchette e il territorio trentino, vedrà un primo lotto, nella parte veneta, che resta autostrada e potrà già entrare nella fase di progetto esecutivo, per la parte sul territorio trentino si dovrà invece elaborare un progetto di strada di collegamento che non sia più un'autostrada a pagamento e questo - secondo le intenzioni della Provincia - per poter alleggerite il traffico locale, usandola come tangenziale tra la Valsugana e Trento.
«In Trentino - puntualizza però Mauro Gilmozzi , assessore provinciale ai lavori pubblici - si farà solo quello che decidono i trentini. Dovrebbe averlo capito anche Zaia». Ma sulle caratteristiche progettuali del nuovo tracciato e sul fatto se la Provincia di Trento stia pensando effettivamente a una superstrada a quattro corsie o piuttosto a una strada più ridotta a due corsie, l'assessore Gilmozzi non si sbilancia: «Noi restiamo alle conclusioni di febbraio del lavoro del Comitato tecnico. Diciamo no all'autostrada Valdastico e a una strada a pagamento. Per quanto riguarda il tracciato e le soluzioni attendiamo che sia il ministero delle Infrastrutture a presentarci una proposta su cui ci confronteremo assieme al Veneto. In ogni caso - conclude - ribadisco che non c'è ancora alcuna intesa e che potrà essere formalizzata solo con una legge approvata dal consiglio provinciale, che modifichi il Pup (Piano urbanistico provinciale), al termine di una procedura pubblica di partecipazione dei cittadini».